Ieri in Senato accademico si è consumata una frattura insanabile con la tradizione di cooperazione tra componenti della comunità accademica poiché, all’atto di ratificare le modifiche del Regolamento per l’assegnazione di contributi per le attività e i viaggi studenteschi, si è attuata una forzatura. Dall’inizio fino a conclusione di un iter voluto dall’amministrazione universitaria e durato un anno, la volontà di mediare da parte di Sinistra per… c’è sempre stata, per il bene degli studenti che altrimenti rischiavano di trovarsi di punto in bianco sottoposti a una regolamentazione – come quella che la leadership dell’Università di Pisa fa muro per introdurre – proibitivamente restrittiva. Nonostante questa volontà di dialogo e contrattazione da parte dei rappresentanti degli studenti, nonostante l’accettazione da parte nostra di alcune tra le modifiche proposte, la bozza di regolamento elaborata e votata dal Consiglio degli Studenti è stata totalmente stralciata in Senato Accademico. Il Senato ha infatti deciso di approvare il regolamento scritto dagli uffici e di respingere oltre al regolamento licenziato dal CdS anche tutte le modifiche da noi proposte in Senato, fatta eccezione solo per la nostra proposta di sanzione sull’utilizzo improprio del fondo, senza nemmeno un simulacro di discussione. La ragionevolezza e la volontà conciliatoria delle proposte di modifica da noi avanzate è inoltre dimostrata anche dal supporto datoci al momento della votazione di alcune di esse da parte di una minoranza di senatori dei docenti e del personale TA.

Ci domandiamo ora: che legittimità hanno le decisioni prese nel Consiglio degli Studenti se poi il Senato ha la libertà di non considerarne il parere? Che cos’è successo ai “principî dello Statuto” di democraticità e apertura al confronto tanto sbandierati e rivendicati da questa amministrazione e dal suo vertice, il Rettore?

Ci riserviamo dunque di intraprendere tutte le iniziative che possano ripristinare ora e in futuro la democrazia, il dialogo e il confronto reale in Ateneo, contro chiunque intenda imporsi contando solamente sulla propria forza contro la debolezza di una componente sottorappresentata per legge come quella studentesca.