Dal prossimo anno accademico sarà possibile avvalersi di una figura da noi fortemente voluta durante il nostro lavoro di rappresentanza negli ultimi anni: lo studente a tempo parziale.

Sinistra per… si è fatta promotrice di questo strumento sin dal 2012. Abbiamo sempre cercato di introdurre questa figura con una considerazione ben chiara in mente: l’Università è un percorso che molte volte non è univoco, uno studente potrebbe fare altre attività esterne al percorso prettamente universitario, oppure avere particolari necessità o problemi che non permettono allo studente di dedicarsi al 100% allo studio universitario. Durante tutto il nostro lavoro, negli anni, sono sorti molteplici problemi per l’introduzione di questa figura, problemi politici spesso celati dietro problemi amministrativi; nonostante le nostre battaglie e i nostri solleciti numerosi all’interno e all’esterno degli organi centrali d’Ateneo, tutto, per anni, andò in fumo. L’ultimo atto delle precedenti esperienze risale al Febbraio 2014 quando la proposta venne approvato in commissione didattica d’Ateneo salvo essere stroncata in CDA additando motivazioni tecnico-economiche. MedievalDopo 5 anni di alti e bassi, scanditi da periodi di silenzio anche lunghissimi, finalmente la nostra posizione è stata ascoltata, le necessità di questi studenti riconosciute e lo studente part-time è diventato realtà.

Si tratta di una figura prevista da legge, che vede lo studente scegliere di suddividere la sua annualità accademica in due annualità temporali a fronte di un pagamento annuale del 65% della tassa universitaria che gli spetta. In parole povere lo studente non dovrà più sostenere i 60 CFU in un anno, ma in due, con un limite massimo di 36 CFU per il primo anno.

Il bando sarà aperto a tutti (una situazione migliorativa rispetto alla quasi totalità dei bandi nazionali oggi previsti), punto di partenza da noi fortemente richiesto affinché sia data la possibilità a tutti di poterne usufruire, dando comunque precedenza, in fase di graduatoria, a tutte quelle categorie di studenti in situazioni particolari (lavoratori, donne in gravidanza, partecipanti al servizio civile, iscritti ad accademie e conservatori, ecc. ecc. ). La motivazione di questa scelta risiede nella presa d’atto che non tutti gli studenti possono certificare la propria condizione di disagio, uno studente che lavora in nero per pagarsi gli studi, pur non avendo come dimostrarlo, dovrebbe avere il diritto di accedere a questo strumento.

Pensiamo che l’introduzione di questa figura sia utile per scardinare il modello di Università-Azienda che il governo sta promuovendo in questi anni e per riportare al centro della discussione l’importanza della vita studentesca in tutti i suoi aspetti. Riteniamo sia uno strumento che permetterà a tutti coloro che hanno intenzione di affrontare un percorso universitario di dilatare in termini temporali la propria carriera senza essere considerati dei “fannulloni”, degli inattivi e incorrere nel rischio di pagare anche più tasse..

Si tratta, come abbiamo detto, solo di un primo passo, in quanto il bando di quest’anno avrà un numero limitato di posti (dettato da vincoli economici legati al bilancio universitario e rilevati in sede di definizione del bilancio previsionale) e quindi non potrà essere utilizzato da qualunque studente dell’università di Pisa.

Inoltre l’accesso al bando è precluso, da regolamento, agli studenti già “fuoricorso”; riteniamo inaccettabile questa esclusione innanzitutto perché questi studenti hanno già “dimostrato” che i loro tempi per concludere il percorso universitario non sono quelli previsti dal piano didattico, dimostrando, di fatto, di far parte di quell’insieme per cui è stato pensato questo strumento; e poi perchè deve considerarsi che la principale motivazione addotta dall’Ateneo per l’esclusione di questa categoria sia stata prettamente ed esclusivamente economica.

Ottenuta dunque l’introduzione dello studente a tempo parziale, si cercherà già a partire dall’anno venturo di migliorarlo, anche alla luce di come sarà andato questo primo anno di sperimentazione. Resta comunque, nonostante le criticità sopra esposte, un primo passo ed una vittoria da noi ottenuta e auspicata in quel programma elettorale che ha trovato risposta e condivisione nella comunità studentesca meno di un anno fa.

Sinistra per…