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Da studenti passiamo gran parte delle nostre giornate nei poli universitari solo per scopi didattici. Questo non rispecchia in toto la nostra idea di università, dunque ci adoperiamo per rendere i luoghi di studio accessibili anche ad altri fini, portando iniziative culturali, formative e ludiche al fine di creare aggregazione e arricchire culturalmente la vita di tutta la comunità studentesca, ponendoci l’obiettivo di andare oltre la “semplice” cultura universitaria. Fare questo significa anche dare spazio a tutte le associazioni studentesche, garantendo spazi e possibilità per tutti e tutte, creando quell’idea di università vicina ad un “laboratorio culturale” e non solo un luogo di semplice formazione. La socialità, la crescita del singolo e la condivisione dei saperi, dell’arte e della cultura riteniamo siano alcuni dei principi cardine del modello di università che ci immaginiamo.

 

Ritornando nel pratico si notano le molte situazioni inaccettabili di mancata manutenzione e mala gestione dei servizi minimi nell’area di ingegneria che, col passare del tempo, si accumulano come se non esistesse un programma strutturale e complessivo per risolvere il problema alla radice.

Aule che dovrebbero rivelarsi sufficientemente capienti per tutti, causa banchi e sedie rotte, costringono molti studenti a seguire le lezioni in piedi o seduti per terra. Bagni chiusi e fatiscenti e pochi posti per studiare durante le ore più affollate si aggiungono ai problemi di qualità della didattica che già di per sé rendono difficoltoso la formazione di noi studenti.

 

Il nostro Ateneo, così come la città che lo ospita, non necessita di nuove strutture in grado di fornire quei servizi e quei luoghi di cultura e aggregazione di cui noi studenti abbiamo bisogno. Vi sono spazi o intere strutture gestiti in maniera insoddisfacente o inutilizzati totalmente.

Pensiamo, giusto ad esempio, la condizione del giardino del polo F, fino a qualche mese fa palude, oggi luogo di passaggio per quarti d’ora accademici e poco altro. La totale assenza di posti a sedere per lo studio all’aria aperta o anche solo per rilassarsi crediamo sia uno dei tanti sintomi (tra i meno gravi considerando la mancanza di servizi) di ciò di cui parlavamo nelle righe precedenti.

 

Infine, non possiamo che far notare lo scarso, se non quasi inesistente, utilizzo del polo di Idraulica, situato dietro al polo F. Nell’edificio vi sono due aule didattiche, laboratori ed uffici di professori e segreteria. Questa fortezza, inaccessibile ai più è un segnale chiaro della scarsa visione d’insieme nella gestione degli spazi. Noi rappresentanti non siamo ancora riusciti a capire l’utilizzo, l’accessibilità, l’attraversabilità e lo scopo di questo spazio, nonostante i diversi tentativi e le diverse richieste fatte negli anni. Chiediamo, oltre alla chiarezza, che sia rivalutato l’utilizzo di questo polo insieme agli altri dell’Ateneo, rendendolo attraversabile ed utile per la comunità accademica tutta.

La gestione degli spazi, la presenza di servizi adeguati, l’utilizzo ed il recupero di luoghi scarsamente o mal utilizzati è sempre stata una nostra priorità, basti pensare alla biblioteca Poggi, situata nel polo A, destinata da anni a diventare aula studio aperta a tutti grazie alle nostre pressioni, ma in attesa di conferma da almeno due anni.

 

Rendere attraversabili e decorosi gli spazi che viviamo ogni giorno riteniamo non sia solo una priorità per l’Ateneo tutto, ma anche un diritto che dobbiamo rivendicare nell’università pubblica, di massa e di qualità a cui noi tutti siamo iscritti e che viviamo ogni giorno.


VOGLIAMO PIU SPAZIO PER TUTTI!