Negli ultimi giorni si è scatenata una bufera mediatica su una delle nostre campagne, quella sui bagni neutri, e sugli assorbenti gratuiti, quindi facciamo un po’ di chiarezza.

Questa iniziativa nasce nel contesto dell’adesione alla Action Week, lanciata in occasione della Giornata della Memoria Transgender, e fa parte delle riflessioni politiche che nel corso degli anni abbiamo costruito su questo tema.

La rigida distinzione nel binarismo di genere maschio-femmina non ricalca tutte le soggettività, e non garantisce pari diritti.
Per questo motivo le suddivisioni binarie, che riscontriamo in molti aspetti della vita quotidiana (es. nei bagni, nel linguaggio, ecc.), rendono invisibile ed escludono in modo violento chiunque non si riconosca pienamente in un binarismo di genere stretto.

Per “bagno neutro” intendiamo uno spazio fornito di servizi igienici adeguati, e che sia fruibile in modo sicuro indipendentemente dalla persona che vuole utilizzarlo. Questo permette di evitare che le persone non binarie debbano scegliere il bagno in cui andare in base ad una classificazione nella quale non si riconoscono.

Vogliamo inoltre portare l’Università, la componente studentesca e la società a ragionare sui motivi intrinseci alle divisioni uomo-donna, dentro e fuori dai servizi igienici.

Alla nostra ed alle altre Università chiediamo un impegno per rendere tutti i suoi spazi più sicuri e più inclusivi e, come rappresentanti lavoreremo all’interno dell’Ateneo di Pisa, per avere bagni e spazi di migliore qualità per tutta la componente studentesca.

La retorica della priorità, con cui ci hanno attaccato, è utilizzata da chi vuole sminuire e ridicolizzare determinate battaglie.

La nostra posizione è chiara da anni: sinistra per… si occupa contemporaneamente di diritto allo studio, università gratuita, spazi, lavoro e componente studentesca lavoratrice, salute mentale, accessibilità, pari opportunità e molto altro.
tutte queste battaglie, sia quelle centrate sui diritti civili che sui diritti sociali, hanno pari rilievo, ed è necessario che vengano portate avanti di pari passo; ciò che può portare al riconoscimento di diritti per una determinata categoria di persone, promuove il cambiamento sociale, e contribuisce al raggiungimento dell’uguaglianza e della tutela di tuttз.

Quanto ai membri della classe politica che ci hanno attaccato, facenti parte di un Governo che nel PNRR non ha investito neanche un euro sul diritto allo studio, ricordiamo il testo che abbiamo redatto e consegnato al Presidente della Repubblica e alla Ministra dell’Università e della Ricerca, consultabile sul nostro sito, in cui è documentato oltre un decennio di progressivo disinvestimento sull’istruzione pubblica e il peggioramento del welfare studentesco, e a fronte del quale ad ora non ci risulta siano state messe in atto proposte di cambiamento.