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Nella prossima seduta del Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo di Pisa, che si terrà mercoledì 28 maggio, si discuterà il Regolamento Tasse per il prossimo anno accademico


La più grande differenza normativa da tenere in considerazione è la 
definizione di “studente inattivo”; se, infatti, fino a questo a.a. studente inattivo è stato colui che non conseguiva 5 CFU (circa 9000 studenti su 45000 nel nostro Ateneo), dal prossimo anno sarà colui che non ne conseguirà 12 (oltre 13000).
Sugli studenti del nostro Ateneo pende come una spada di Damocle una delibera, approvata in CdA ormai 4 anni fa con il nostro voto contrario, in cui si prevede una maggiorazione del 
50% per gli studenti che l’anno precedente sono risultati inattivi. Questa delibera, negli anni, è stata sempre derogata ad una maggiorazione del 5%.

Quest’anno, quindi, aumenterà il numero di studenti soggetti a questa maggiorazione, per un totale di quasi 1 Milione € in più nelle casse dell’Ateneo rispetto alla contribuzione “ordinaria”. 

Inoltre, per il terzo anno consecutivo, viene proposto di adeguare la contribuzione all’aumento ISTAT, quest’anno dello 0,6%; ciò comporterebbe, complessivamente, un’entrata superiore di 270’000€ nelle casse dell’Ateneo che, sommati all’aumento del 5% per i nuovi studenti inattivi, portano ad un aumento della contribuzione che stimiamo abbondantemente superiore di 500’000€ rispetto a quest’anno.

Ci teniamo a ricordare che il nostro Ateneo, nell’ultimo anno in cui era in vigore il limite del 20% della contribuzione studentesca rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario, cioè 2 anni fa, aveva già sforato tale limite del 2%, cioè di 4 Milioni €, mentre dati per l’anno scorso e quest’anno non sono ancora noti (anche se è molto probabile che non sia diminuita).

Il 22 maggio abbiamo presentato nel Consiglio degli studenti – chiamato ad esprimere un parere sulla proposta di regolamento tasse – una mozione approvata all’unanimità (quindi da tutte le liste studentesche) in cui si chiede, tra le altre cose, di evitare di applicare l’aumento ISTAT e cancellare totalmente la penalizzazione per gli studenti inattivi: non è con l’aumento delle tasse che si riattiva la carriera di questi studenti, anzi la conseguenza più prevedibile è la loro espulsione dall’università. Ci auguriamo che il Consiglio d’Amministrazione si dimostri sensibile a tali tematiche, perché non è pensabile che nell’Università Pubblica, quindi di massa, il calo continuo del FFO, che ormai persiste dal 2008, sia compensato da un aumento della contribuzione studentesca, sulla quale si regge già oltre la metà della spesa per il Diritto allo Studio a livello nazionale e che supera abbondantemente, a Pisa e negli altri Atenei, il limite di civiltà, e purtroppo ormai solo teorico, del 20%.