Senza titolo-2L’Università italiana va cambiata, è sotto gli occhi di tutti coloro che la vivono.

I pesanti tagli al finanziamento, il criterio premiale con cui viene distribuito, i blocchi al reclutamento, il disinvestimento sul diritto allo studio e le conseguenze nefaste che questi comportano a tutte le componenti della comunità accademica, come la perdita di borse di studio per il nuovo ISEE, l’inasprirsi delle tasse universitarie e il blocco degli scatti stipendiali ad esempio, ci portano a dire che non servono piccoli aggiustamenti ma una riforma complessiva. A tal proposito come LINK coordinamento universitario abbiamo stilato nei mesi passati un documento programmatico di riforma dell’Università, la “Nuova Università”, e una proposta di legge di iniziativa popolare sul diritto allo studio. I nostri intenti sono chiari e crediamo che il crescere della protesta per gli scatti stipendiali da parte della componente docente negli ultimi mesi sia una buona opportunità per discutere assieme a tutte le parti della comunità accademica in quale direzione vorremmo che andasse l’Università.

Anche i dottorandi tramite l’Associazione Dottorandi e dottori di ricerca Italiani hanno la loro proposta sul pre-ruolo  e la battaglia per l’estensione della DIS-COLL portata avanti assieme alla FLC CGIL. Questo quadro generale ci ha convinto che nella giornata di lunedì 21 marzo, che vedrà addirittura la protesta lanciata dalla CRUI, sia opportuno avere un luogo di discussione aperto, inclusivo di studenti, dottorandi, tecnici amministrativi e docenti in cui dare una cornice comune a tutte le rivendicazioni e provare davvero a far partire il cambiamento.

Per quanto succitato convochiamo un’assemblea pubblica, in collaborazione con ADI e FLC CGIL, alle 17 nell’aula magna di Scienze Politiche, dove verranno esposte brevemente le proposte delle organizzazioni e sarà lasciato ampio spazio al dibattito e alle proposte per cercare di stilare una rivendicazione complessiva.

Invitiamo dunque tutti gli studenti, i dottorandi, i tecnici amministrativi e il corpo docente a partecipare e a diffondere l’invito, serve una nuova università e solo assieme possiamo costruirla.