Ci è stato segnalato dall’Osservatorio Indipendente Concorsi Universitari una presunta irregolarità in un concorso di ingegneria deliberato dal Consiglio di Amministrazione, dell’Università di Pisa, nel novembre 2018. Come rappresentanti degli studenti, abbiamo presentato un’interrogazione all’interno dello stesso organo per vedere se siano effettivamente state rispettate tutte le prescrizioni normative oppure, come ci veniva suggerito, la vincitrice non potesse vincere il concorso, essendo in conflitto di interesse.

L’osservatorio sollevava il problema dato che la vincitrice di un posto per Professore Associato, da coprire tramite reclutamento di personale esterno, aveva, durante l’anno precedente, prestato servizio presso il nostro Ateneo come docente a contratto. Questa fattispecie, ai sensi della legge Gelmini, determinava un concorso non valido in quanto non si possono chiamare persone che abbiamo avuto rapporti con l’ateneo negli ultimi tre anni.

Attraverso i nostri rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo abbiamo quindi sollevato un’interrogazione ai fini di avere chiarimenti rispetto a questo concorso.

L’amministrazione dell’Ateneo, nelle persone del Rettore, del Direttore generale e del Direttore del personale ci hanno garantito, con gli adeguati supporti normativi, che il concorso è stato fatto rispettando tutte le normative previste dalla legislazione vigente e che quello che veniva segnalato era una fattispecie precedente alla Legge di Stabilità 2017.

Nella Legge 232/ 11 dicembre 2016 si disciplina che i docenti a contratto vanno computati fra il numero dei docenti esterni e, attraverso una circolare ministeriale, quindi considerati come esterni e non come interni, fermo restando che questo contratto non fa avere titoli ai fini dei concorsi.

Riteniamo quindi pienamente soddisfatta la nostra interrogazione, anche se sottolineiamo che, per prevenire certe situazioni poco chiare e potenzialmente imbarazzanti, sia doveroso fornire istruttorie complete e chiare, specialmente in casi delicati come le assunzioni.

L’amministrazione ha aggiunto quindi alla riflessione la norma dimenticata invece dall’Osservatorio, ovvero la Legge di Stabilità 2017.