Programma elettorale 2018

Perché facciamo rappresentanza

Da più di vent’anni Sinistra per… lavora per difendere i diritti degli studenti e delle studentesse dell’Università di Pisa: per perseguire questo obiettivo ci impegniamo a coinvolgere e informare gli studenti e migliorare le condizioni materiali di chi rappresentiamo, lottando continuamente affinché il Diritto allo Studio e l’accesso all’Università non vengano ridotti.
Per questo c’è bisogno di far sentire la propria voce, con la consapevolezza della forza delle nostre rivendicazioni, che qui vi esponiamo, con la voglia di continuare a lottare a tutti i livelli, dal Consiglio di Corso di Laurea al Senato Accademico: per questo motivo ci candidiamo alle elezioni studentesche. Saremo il megafono per la voce degli studenti, portando negli organi di rappresentanza un’idea di Università libera, laica, antifascista, di qualità e di massa, aperta a tutti e tutte, in grado di adempiere al compito per cui è chiamata a rispondere, essere il motore del cambiamento della società.

 


 


Diritto allo Studio Universitario

Da sempre lavoriamo all’interno dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio della Toscana (ARDSU) per il miglioramento dei servizi e della condizione di tutti gli studenti e le studentesse. Studiare è un diritto ed è nostro compito tutelarlo, garantendo la possibilità di poter concludere il percorso universitario, a prescindere delle possibilità economiche del singolo. Per questo motivo, nonostante i problemi economici dell’ente negli ultimi due anni, siamo riusciti ad aumentare le soglie ISEE per la borsa di studio ed a confermare la Borsa Servizi. Quest’ultima è una borsa ulteriore non prevista dalla legge che dà, agli studenti che restano fuori dalle soglie per la borsa di studio, la possibilità di avere un supporto economico per continuare gli studi.

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Borsa di studio e borsa servizi

Riteniamo necessario un lavoro continuo di revisione del bando per l’accesso alla borsa di studio, facendo in modo che i servizi risultino più accessibili per tutti coloro che ne hanno bisogno. Per questo riteniamo necessario far in modo che le soglie per l’accesso alla borsa siano aumentate e adeguate alle soglie nazionali del diritto allo studio. Chiediamo, inoltre, che sia assicurata una tutela nei confronti di coloro che intendano cambiare il loro percorso di studi in itinere, istituendo la possibilità di mantenere la borsa di studio, che ad ora è negata.
Dopo la creazione della Borsa Servizi, ottenuta grazie alle mobilitazioni avvenute durante il “Nuovo ISEE“ e al nostro lavoro nel CDA dell’ARDSU, chiediamo un potenziamento di tale strumento per permettere a una platea più ampia di studenti di potervi accedere.

Per questo vogliamo:

  • Adeguamento soglie nazionali di ISEE 23.000€ e ISPE 50.000€ per l’accesso alla borsa di studio;
  • Regolamento per il mantenimento della borsa durante i passaggi di corso;
  • Ampliamento delle soglie della borsa servizi.

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Mense Universitarie

All’interno della carriera universitaria, la possibilità di avere un servizio ristorazione accessibile è fondamentale. I dissesti economici, di cui il DSU è stato protagonista, hanno portato a un aumento delle tariffe mensa e, di conseguenza, una riduzione degli studenti che utilizzano tale servizio.
Gli studenti che vanno a mensa sono infatti diminuiti rispetto a due anni fa, in cui ogni fascia di pagamento era minore rispetto all’attuale, ma ancor più evidente è la riduzione di fruizione del servizio rispetto a 6 anni fa, quando la fasciazione non esisteva e ogni pasto costava a tutti 2,50€. La diminuzione di utilizzo del servizio di ristorazione è anche legata agli orari proibitivi di lezione che spesso non prevedono neppure la pausa pranzo.
Sono necessarie soluzioni concrete che includano un lavoro tra ARDSU e Unipi per trovare una soluzione agli orari e alle pause pranzo tra le lezioni mattutine e quelle pomeridiane.

Per questo vogliamo:

  • Diminuzioni delle tariffe mensa;
  • Miglioramento degli orari di lezione per garantire il tempo necessario per andare a mensa.

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Residenze

Da anni denunciamo la necessità di residenze studentesche a Pisa per la componente studentesca borsista. Ad oggi i servizi sono infatti insufficienti e ciò costringe, anche chi ha vinto la borsa, a vivere per oltre un anno da fuori sede e a sottostare, quindi, ai canoni d’affitto della città, evidentemente non accessibili a tutti.
Chiediamo di trovare una soluzione a tutto ciò, creando tavoli di confronto tra il Comune, l’ARDSU e l’Unipi, in cui discutere tale tema e cercando di spingere su una riqualificazione di spazi già esistenti che ad oggi sono lasciati in uno stato di abbandono.
Inoltre, molte delle residenze attualmente esistenti non risultano essere in uno stato adeguato affinché gli studenti possano viverci dignitosamente, per questo crediamo necessario un intervento dell’azienda a riguardo.

Per questo vogliamo:

  • Apertura nuove residenze attraverso un lavoro congiunto tra Comune e ARDSU;
  • Ampliamento dei posti letto;
  • Ristrutturazione delle residenze esistenti.

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Ateneo di Pisa

Lo stato del sistema universitario è ormai da più di un decennio sempre più precario anche a causa della diminuzione di finanziamenti pubblici che hanno comportato aumenti delle contribuzioni studentesche e tagli enormi al diritto allo studio. A questo si aggiunge un sistema di finanziamento fintamente “premiale” in cui una parte del finanziamento di base viene assegnato sulle valutazioni della ricerca: il risultato è che gli atenei valutati come “migliori” ricevono di più e hanno maggiori margini di miglioramento, mentre gli atenei “peggiori” ricevono ancor meno e, inevitabilmente, peggiorano. Il risultato di questo perverso meccanismo è l’aumento del gap tra atenei generalisti e specializzati (come i politecnici), tra atenei grandi e piccoli.
Riteniamo che l’unico modo per migliorare la società in cui viviamo sia assicurare una formazione valida e gratuita a tutti e tutte. Per questo chiediamo da anni, a livello nazionale, un vero finanziamento dell’Università e del mondo della formazione, lottando tutti i giorni nell’Università di Pisa affinché a tutti venga data la possibilità di studiare nelle migliori condizioni possibili.

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Tasse e contribuzione studentesca

A causa del grande definanziamento subito dagli Atenei, la contribuzione è diventata un mezzo escludente tramite l’aumento delle tasse universitarie, impedendo di conseguenza gli studi a studenti senza sufficienti mezzi economici. Il diritto allo studio deve essere garantito da un ente pubblico, riteniamo per questo che nessuno studente dovrebbe versare alcun contributo direttamente all’Università.
Il nostro regolamento tasse garantisce l’esenzione da ogni contributo (la cosiddetta NoTaxArea) per gli studenti sotto i 18.000€ ISEE ed ha un sistema proporzionale e progressivo fino ai 72.000€ ISEE.
Nonostante in prima battuta appaia favorevole per gli studenti, il regolamento stesso subordina queste tutele al rendimento universitario: vi sono maggiorazioni per i fuoricorso e per tutti coloro i quali non rispettano un numero minimo di crediti annui.
Riteniamo che la carriera dello studente non debba intaccare in alcun modo la contribuzione studentesca, in quanto ci possono essere tantissimi motivi causa di rallentamento: dalla necessità di lavorare per permettersi gli studi alle difficoltà intrinseche che alcuni corsi di studi presentano ai propri iscritti, bloccando di fatto il percorso universitario.
A tutela di queste categorie, due anni fa, siamo riusciti a far introdurre la figura dello studente a “tempo parziale”. Vincendo il bando predisposto lo studente può “dilatare” la propria carriera di studente in corso pagando meno tasse. In particolare per dare i canonici 60 CFU annuali si hanno due anni di tempo con una conseguente riduzione al 65% delle tasse da pagare.

Rispetto a questo chiediamo:

  • Ampliamento della NoTaxArea;
  • Riduzione delle tasse a tutta la componente studentesca;
  • Eliminazione di ogni maggiorazione per “merito” sia per gli studenti fuori corso sia per gli studenti inattivi;
  • Abbassamento della contribuzione degli studenti a tempo parziale dal 65% al 50%.

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Lotta alle discriminazioni

Crediamo che un’Università che vuole farsi custode del sapere e della conoscenza, proprio in nome di questi suoi ideali, non possa far sue quelle discriminazioni e quei pregiudizi che creano ostacoli alla formazione degli individui. I luoghi della conoscenza non dovrebbero emulare quelle logiche che all’interno della società producono fenomeni di subalternità: è per questo che lavoriamo affinché non ci siano disuguaglianze e discriminazioni a nessun livello e per nessuna categoria di individui nella nostra Università.

Studenti migranti

Riteniamo che sia necessario far sì che si riconoscano i problemi che si trovano ad affrontare gli studenti migranti, costretti ad aspettare anche anni prima di poter continuare i propri studi, nell’attesa che gli venga riconosciuto lo status di rifugiati.
Per ora siamo riusciti ad ottenere che l’Ateneo garantisca agli studenti migranti di iscriversi ai singoli corsi nell’attesa del riconoscimento del proprio status, senza una limitazione sui crediti acquisibili. Ciò, tuttavia, non basta.
Crediamo inoltre che l’università debba promuovere l’integrazione tra popoli, anche attraverso l’utilizzo dei propri spazi adattandoli a laboratori di accoglienza e integrazione.

Rispetto a questo chiediamo:

  • la garanzia a tutti e tutte di una maggiore accessibilità al mondo dei saperi;
  • laboratori di accoglienza e integrazione.

Pari opportunità

L’università deve essere promotrice di pratiche per garantire pari opportunità a tutte le diverse categorie di studenti e studentesse, che si trovano in condizioni molto diverse.
Su questo, l’impegno per la tutela della genitorialità da parte dell’ateneo è ancora troppo limitato: le convenzioni per asili o ludoteche sono ancora lontane dall’essere alla portata economica per chi si trova nella condizione di studente-genitore. Inoltre ad oggi non sono previste tutele sul mantenimento della borsa di studio per studentesse in gravidanza.
Nonostante ciò, a seguito di un lungo lavoro negli organi competenti, abbiamo ottenuto la revoca del divieto per le studentesse in gravidanza di sostenere i tirocini necessari alla specializzazione medica e l’istituzione,quindi, di un un percorso ad hoc.
Abbiamo inoltre ottenuto l’istituzione del doppio libretto, che consente allo studente o alla studentessa in fase di transizione di genere di ottenere il libretto riportante il nome che avrà una volta conclusa la transizione, al fine di evitare situazioni di discriminazione e di imbarazzo nella vita quotidiana.

Per questo vogliamo:

  • Servizi (asili nido, ludoteche, ecc.) per i genitori all’interno dell’università;
  • l’identificazione di tirocini, laboratori e situazioni “a rischio” per le gravidanze e l’istituzione di percorsi didattici alternativi;
  • Nessun obbligo minimo di cfu per il mantenimento della borsa di studio per le studentesse incinte.

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Diritto alla salute

In una società che ci vuole sempre più meccanizzati ed efficienti, non si possono dimenticare i bisogni del singolo. L’Università ha un ruolo sociale importantissimo ed uno dei modi più immediati per adempiere a tale compito è un sostegno psicologico. A questo scopo esiste il “Centro di Ascolto”, servizio di sostegno psicologico offerto gratuitamente dall’Università, che si occupa di intervenire sui disagi percepiti e di risolvere problemi relazionali, di concentrazione e ansia. Purtroppo lo strumento non è ancora in grado di soddisfare sufficientemente le esigenze degli studenti, basti pensare che i tempi di attesa per accedere al servizio possono superare i due mesi.
Inoltre, il diritto alla salute non sempre è garantito in maniera sostanziale per i migliaia di studenti fuori sede del nostro ateneo, per i quali ottenere un medico di base nella città in cui vivono diventa un incubo burocratico.

Per questo vogliamo:

  • il potenziamento del Centro di Ascolto;
  • l’accesso facilitato al servizio sanitario Toscano tramite l’Università;
  • riduzione dei costi per le visite nell’azienda ospedaliera universitaria pisana.

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Sport e impianti sportivi CUS

In questi ultimi due anni, anche se il CUS è stato commissariato, abbiamo lavorato costantemente affinché i servizi offerti non calassero di qualità, attraverso un utilizzo sensato dei soldi messi a disposizione dall’Università.
Abbiamo lavorato con grande impegno affinché si risolvessero alcune delle criticità esistenti: in primis, la ristrutturazione completa del campo A di calcetto, che nonostante i numerosi ostacoli burocratici, è stata sciolta nel più breve tempo possibile. Infine abbiamo supportato sia la continuazione della convenzione con l’ospedale Santa Chiara per il certificato medico a costo agevolato per i tesserandi CUS, sia l’abbassamento dei prezzi per i tornei universitari.
Rimane il problema per i dottorandi, legato al fatto che sebbene paghino la tassa di 6 euro come un qualsiasi studente, devono poi pagare, per potersi iscrivere, 25 euro come avviene per i membri esterni all’università.

Siamo intenzionati a continuare il nostro percorso ed a lavorare su:

  • Rinnovo convenzione certificato medico con l’ospedale Santa Chiara;
  • Riqualificazione strutture e impianti sportivi;
  • Ampliamento offerta dei corsi e tornei;
  • Ottimizzazione prenotazione online dei campi amatoriali;
  • Equiparazione tariffe dottorandi e studenti.

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Spazi Universitari

Spazi per la didattica

Seduti in aula studio, in piedi aspettando il caffè alle macchinette, di corsa da un’aula all’altra, ogni giorni come studenti attraversiamo fisicamente gli spazi universitari: è per questo motivo che da rappresentanti degli studenti non possiamo escluderci dal ragionare sull’adeguatezza qualitativa e quantitativa dei nostri luoghi. Avere un numero adeguato di aule studio per permettere a chiunque voglia di poter studiare senza stratagemmi particolari per mantenersi il posto, avere un ambiente salubre ed accogliente in cui poter vivere i momenti didattici legati alla didattica o poter disporre di luoghi per la socializzazione tra studenti e non, sono condizioni minime di cui un’Università dovrebbe dotarsi per migliorare la vita di ogni studente.
Da anni infatti ci impegniamo affinché tutto ciò sia realizzato, monitorando la situazione edilizia dei nostri Poli e sollecitando l’intervento lì dove l’esigenza è maggiore: crediamo per questo motivo che il dialogo continuo e reciproco con chi vive ogni giorno gli spazi sia fondamentale per indirizzare le scelte dell’amministrazione. Per questo ci siamo dotati anche di una mappa interattiva per la segnalazione dei problemi più disparati, consultabile sul nostro sito.
Inoltre grazie al lavoro che va dalle assemblee ad i tavoli di trattativa con l’amministrazione, abbiamo ad esempio ottenuto da poco l’ampliamento dell’orario di apertura della Biblioteca di Filosofia e Storia ed iniziato la revisione del regolamento per la concessione degli spazi.

Un altro piccolo, ma importante passo, sulla strada del miglioramento degli spazi universitari, che passa necessariamente da:

  • un ampliamento dell’orario delle Aule Studio già esistenti;
  • una individuazione di nuove Aule Studio: adeguatamente distribuite a seconda delle esigenze logistiche delle varie aree;
  • un monitoraggio continuo per il miglioramento di qualità: postazioni (numero e condizione), copertura wi-fi, salubrità generale, condizioni strutturali e servizi agli studenti.
  • un’attenzione continua allo stato dei Laboratori. È necessario un aumento dei fondi dedicati alla gestione dei laboratori e una migliore ridistribuzione di quest’ultimi per andare incontro alle reali necessità degli insegnamenti.

Aspetti extra-didattici degli spazi

Ogni studente e ogni studentessa sa che la sua vita negli spazi universitari non si limita al tempo speso per la didattica propriamente detta.
Crediamo che la vita negli ambienti universitari, per essere completa ed arricchente da ogni punto di vista, debba essere stimolata ed incentivata sotto tutti quegli aspetti collaterali alla didattica, e questo può essere fatto solo con una adeguata valorizzazione di tutti i luoghi vissuti passivamente ogni giorno e che spesso le associazioni studentesche riempiono con attività ed iniziative volte al miglioramento della vita quotidiana nell’ateneo.
Per consentire l’utilizzo delle strutture è necessario un regolamento che renda fruibile l’utilizzo per il maggior numero possibile di individui, da chi vuole studiare in aule adeguatamente attrezzate, fino alle associazioni che hanno bisogno di luoghi dove poter svolgere le loro iniziative.

Per questo è necessaria:

  • la creazione o l’individuazione di luoghi per la socialità tra studenti e per le inevitabili pause della giornata;
  • una più semplice e meno costosa concessione degli spazi, in modo da renderli più espansivi e flessibili, per dare realmente un contributo nella realizzazione di attività liberamente gestite dalla componente studentesca;
  • l’installazione di appositi armadietti per poter posare in sicurezza e all’occorrenza il proprio inventario quotidiano;
  • la valorizzazione della creatività musicale degli studenti con la messa a disposizione di pianoforti ed altra strumentazione musicale dei poli;
  • l’installazione di boccioni per l’acqua -che ridurrebbero il consumo di plastica- ed il potenziamente della raccolta differenziata nelle aule, per una maggiore cura ambientale.

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Internazionalizzazione e CLI

Molto spesso l’idea di internazionalizzazione promossa ed inseguita dall’Università, anche per adeguarsi ai criteri ministeriali, non è sinonimo di arricchimento culturale e avvicinamento dei popoli.
Infatti, le borse di studio date indistintamente dalla condizione economica del richiedente e i progetti sono sbilanciati solo verso determinate aree considerate “strategiche”.
Di rimando, vi sono problemi riguardanti anche l’internazionalizzazione in uscita, con bandi erasmus poco pubblicizzati, o difficoltà per gli studenti di farsi riconoscere i crediti conseguiti una volta tornati in Italia.
Un altro problema è dato dal Centro Linguistico Interdipartimentale (CLI), che permette corsi di lingua a un costo ridotto, ma con posti molto limitati e con certificazioni di lingua che non hanno valenza al di fuori dal nostro Ateneo.

Per questo vogliamo:

  • l’aumento e la fasciazione per reddito delle borse di studio per studiare all’estero;
  • il potenziamento dei posti e dei corsi di lingua all’interno del CLI;
  • la gratuità dei corsi di lingua del CLI;
  • certificati di lingua di valenza internazionale.

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Didattica

La nostra visione: la valorizzazione della didattica

Abbiamo un’idea chiara di didattica: essa deve incuriosire, chiarire, supportare, seguire lo studente durante tutto il percorso universitario, in particolar modo durante la parte iniziale. Da sempre riteniamo inaccettabile una didattica che pone vincoli all’accesso, crea difficoltà nel reperire informazioni, non garantisce feedback e supporto, impone pressione psicologica; rifiutiamo con forza una visione dell’università dove a farcela è solo il più capace.
Riteniamo che l’Ateneo pisano debba garantire la possibilità di accedere ad un’istruzione di qualità a tutti coloro che lo desiderino: l’obiettivo deve essere quello di formare persone che faranno parte di una comunità viva e sociale, in cui ognuno di noi svolgerà un ruolo di grande importanza.
Dopo decenni di definanziamento, l’università pubblica si ritrova a corto di docenti. Il carico didattico presenta un altro grave fattore di danno: la componente docente, sia per quanto riguarda le assunzioni, sia per quanto concerne le promozioni di ruolo, viene valutata, per direttiva ministeriale, solo ed esclusivamente in base alla ricerca prodotta e non sulla didattica erogata. Ciò che ne consegue è che i docenti spesso si sentono esclusivamente costretti a svolgere didattica e la qualità della stessa è proporzionale solo alla loro passione e al loro senso di responsabilità.
È nostro obiettivo valorizzare la didattica poichè siamo fermamente convinti che un sistema di incentivazione e premialità per i docenti che si impegnano maggiormente nella didattica non sia solo giusto, ma anche utile ai fini di un miglioramento del processo formativo. Attività di tutoraggio, continuo supporto didattico agli studenti, efficacia nella comunicazione, nella creazione e nell’uso degli strumenti didattici devono essere principi fondanti di ogni docente che vuole far proprio la bandiera della buona didattica, così come per tutto l’Ateneo di Pisa.

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Appelli d’esame

All’interno delle varie aree del nostro Ateneo, all’uso di strumenti didattici viene spesso contrapposto l’utilizzo di limiti e vincoli: numeri chiusi, blocchi all’accesso, propedeuticità e complessità gratuite vengono identificati come strumenti utilmente disincentivanti alla continuazione degli studi, e quindi come soluzione all’alto numero di fuoricorso. Riteniamo inaccettabile che l’Ateneo e i singoli dipartimenti utilizzino tali strumenti.
Vediamo nel rinnovamento degli strumenti didattici e nel potenziamento di quelli già presenti l’unica soluzione ragionevole ed efficace alla riduzione dei tempi del percorso universitario. Pertanto, oltre all’abbattimento degli ostacoli posti alla carriera dello studente, vogliamo un numero adeguato di appelli tale da diminuire i tempi di laurea. Ogni tentativo di ridimensionamento del numero di appelli sarà spedito con forza al mittente.
Inoltre, i dipartimenti sono tenuti a prevedere appelli d’esame in più per categorie di studenti che necessitano di una maggior tutela in virtù della propria condizione: si tratta di studenti lavoratori, fuori corso, genitori, in maternità, iscritti a corsi singoli di transizione.

Tali appelli sono per noi imprescindibili, per questo chiediamo:

  • appelli straordinari completi di tutte le prove e assicurati in tutte le aree;
  • semplificazione delle procedure amministrative per il riconoscimento di status di lavoratori, genitori e in maternità;
  • l’aumento del numero di appelli straordinari.

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Fuori corso in itinere

Attualmente gli studenti non compresi nelle categorie di studenti lavoratori, genitori, ecc., hanno il diritto di accedere agli appelli straordinari solo se risultano fuori corso. Questa misura permette agli studenti di avere un aiuto soltanto una volta superata la durata regolare della carriera. A nostro parere, si tratta di un rimedio non preventivo e pertanto riteniamo opportuno aiutare gli studenti a laurearsi in tempo ancor prima che diventino fuoricorso. Per questo motivo vogliamo l’attivazione dello strumento del fuoricorso in itinere che permetterebbe agli studenti iscritti dal secondo anno in poi di accedere agli appelli straordinari per sostenere eventuali esami “arretrati”, in modo da rimanere in pari con il rispettivo piano di studi.

Per questo chiediamo:

  • l’istituzione della figura di fuori corso in itinere nel regolamento didattico.

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Questionari di valutazione

Per una didattica di qualità è necessario ascoltare le opinioni di coloro che la didattica la vivono quotidianamente e utilizzare queste opinioni per migliorare i corsi anno per anno.
Vista l’importanza dei questionari, dopo anni di lavoro, abbiamo ottenuto anche la pubblicazione dei risultati poiché siamo convinti che, se tutti avessero la possibilità di consultare le valutazioni, si incentiverebbe per una buona didattica da parte dei docenti, sia nelle lezioni frontali, che nella presentazione del materiale didattico e nei ricevimenti.
Pensiamo che il percorso formativo dello studente vada oltre le lezioni e sia comprensivo anche del momento dell’esame. Chiediamo con forza, anche quest’anno, che venga attivato un questionario post-esame che controlli ad esempio la coerenza tra il programma spiegato a lezione e la verifica delle conoscenze acquisite, nonchè il corretto comportamento dei docenti nei confronti di chi sostiene la prova d’esame. Per questo abbiamo già presentato all’università una bozza di questionario post-esame che ci impegneremo a far approvare il prossimo anno.

Vogliamo quindi:

  • l’istituzione del questionario post-esame in tutte le aree dell’ateneo.

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Materiale didattico

Materiale Cartaceo

Il costo del materiale su cui studiare risulta proibitivo, soprattutto per alcune aree. Pensiamo che la Pisa University Press (PUP), la casa editrice dell’Università di Pisa che ha l’obiettivo di valorizzare da un punto di vista editoriale l’ampia e multiforme produzione culturale dell’Ateneo, possa essere una possibile soluzione.
Nostro interesse è incentivare l’utilizzo di questa casa editrice da parte dei docenti per la stampa di materiale didattico di alta qualità tramite la pubblicazione di libri di testo, appunti, slides, sbobinature e tutto il materiale delle lezioni. Il diritto allo studio per noi passa anche dai costi del materiale didattico e questa nostra proposta permetterebbe anche l’acquisto del materiale a costi ridotti e accessibili.
Inoltre, riteniamo inaccettabile che le biblioteche dell’Ateneo non dispongano di materiali (testi, articoli, pubblicazioni, ecc…) attuali e che lo studente utilizzi per i suoi studi informazioni ormai obsolete. Inaccettabili sono anche il numero delle copie dei testi consultabili che le biblioteche dispongono in rapporto al numero di studenti richiedenti.

Quindi chiediamo:

  • un incentivo alla stampa tramite la Pisa University Press per la stampa di materiale didattico di qualità a basso costo;
  • maggior numero di testi consultabili nelle biblioteche;
  • aggiornamento periodico dei materiali delle biblioteche.

Materiale Online e portale E-Learning

Con “E-learning” si intende l’uso delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento facilitando l’accesso alle risorse e ai servizi, così come anche la collaborazione a distanza.
Anche nella nostra università l’utilizzo di questa pratica, tramite il portale “Elearn”, è consolidata da tempo. Tuttavia costanti sono le lamentele da parte degli studenti verso i professori che non utilizzano il portale come dovrebbero o, addirittura, che si rifiutano perchè legati a modalità cartacee. Inoltre il portale prevede anche la possibilità di effettuare videolezioni che sempre più sono richieste dagli studenti impossibilitati nel seguire fisicamente tutte le lezioni.

Per questo vogliamo:

  • rendere obbligatorio l’utilizzo del portale elearn;
  • sollecitare i docenti ad usare le mille potenzialità del sistema per migliorare la didattica;
  • proporre l’utilizzo di “elearn” come portale unico, affinchè comprenda tutti i servizi didattici.

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Tirocini

Lo strumento del tirocinio è un’esperienza fondamentale per il percorso formativo dello studente, rientra dunque tra i nostri obiettivi trovare gli strumenti di tutela affinché l’esperienza del tirocinio non si trasformi in sfruttamento.
Chiediamo per questo che venga istituito lo Statuto del tirocinante, nel quale deve essere prevista la regolamentazione dei mezzi, a tutela del tirocinante, che assicurino il ruolo formativo del tirocinio: partendo dalla stipula fino alla valutazione ex post del tirocinio (dove, come, quando viene effettuato).
Riteniamo, inoltre, che eventuali spese necessarie allo svolgimento del tirocinio non debbano essere a carico dello studente (trasporto, vitto o eventuale attrezzatura), ma che siano coperte dall’Università.
Vogliamo che i tirocini siano monitorati durante il loro svolgimento sia dai docenti che dagli studenti, dato che non riteniamo accettabile che un’opportunità formativa si trasformi in sfruttamento.

Per questo chiediamo:

  • Maggiore monitoraggio dei tirocini;
  • Questionari e valutazione degli accordi per tirocini;
  • Istituzione dello Statuto del tirocinante.

FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio)

Con l’introduzione del nuovo sistema di abilitazione all’insegnamento, si richiedono 24 cfu di materie psico-antro-pedagogiche per poter accedere al concorso, i cui vincitori saranno immessi nel triennio di formazione e abilitazione all’insegnamento.
Dopo questo primo anno in cui il nostro ateneo è stato interessato da moltissime domande di riconoscimento dei cfu già acquisiti o di richiesta di possibilità di conseguire i cfu mancanti nell’ambito delle conoscenze richieste, crediamo sia necessario un ulteriore passo in avanti rispetto agli attuali diritti della componente studentesca.
Se, infatti, la situazione attuale consente già di sostenere gli esami durante tre sessioni annuali e di assistere alle lezioni anche in differita tramite le registrazioni, crediamo che dal lato della contribuzione sia necessario un ulteriore sforzo verso l’equità.

Per questo vogliamo:

  • l’esenzione dalla contribuzione studentesca per gli studenti e le studentesse che debbano prolungare la propria carriera di un semestre al fine di sostenere gli esami del PF 24;
  • l’equiparazione degli studenti e delle studentesse dei master agli studenti interni dell’Unipi;
  • la possibilità per gli studenti già laureati di pagare i cfu mancanti alle varie classi di concorso utilizzando la fasciazione prevista per il PF24.

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Studenti lavoratori

Lo status di studente lavoratore, che attualmente risulta essere uno strumento di aiuto agli studenti che lavorano per mantenersi gli studi, presenta numerosi problemi.
Anzitutto in molti dipartimenti i criteri per l’attribuzione dello status di studente lavoratore differiscono, questo crea delle disparità nel trattamento dello studente a seconda del corso di studi di appartenenza. In secondo luogo, in molti dipartimenti presentare la documentazione necessaria al riconoscimento dello status di studente lavoratore risulta un processo macchinoso e difficoltoso, e deve essere fatta di persona. Un terzo problema riguarda i criteri concernenti le ore di lavoro richieste per l’attribuzione dello status di studente lavoratore, rendendo, in alcuni dipartimenti, i part time non sufficienti ad ottenere lo status.
Nel sistema lavorativo presente, che è contraddistinto da una notevole precarizzazione, riteniamo inoltre necessario dare valore agli studenti che svolgono prestazioni di tipo occasionale. Infine, l’università di Pisa presenta vari tipi di tirocini curriculari, che in alcuni casi potrebbero garantire il rispetto dei requisiti affinché venga riconosciuto lo status di studente lavoratore. In ultima analisi, anche le agevolazione per quanto concerne i corsi a frequenza obbligatoria dovrebbero risultare quanto più possibili omogenee tra i corsi e dipartimenti dell’Ateneo, senza linee guida chiare, purtroppo, gli studenti lavoratori non sono tutelati in maniera coerente dappertutto.

Quindi chiediamo:

  • l’omogeneizzazione dei criteri per ottenere lo status di studente lavoratore in tutti i dipartimenti;
  • l’informatizzazione della presentazione dei moduli, per una snella e veloce presentazione della domanda;
  • la maggiore flessibilità dei criteri riguardanti le ore richieste, così che in ogni dipartimento vengano accettati anche i lavori part time;
  • la possibilità di presentazione dei contratti a prestazione occasionale;
  • l’inserimento della figura del tirocinante, in Italia o all’estero, per l’assegnazione dello status di studente lavoratore.

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Decadenza

Nel panorama degli ostacoli che gli studenti incontrano lungo il loro percorso, pochi anni fa ne è stato attivato uno molto dannoso: la decadenza. Nata, secondo chi l’ha ideata, per spronare gli studenti a raggiungere determinati obbiettivi rapidamente in termini di CFU, in realtà ha solamente contribuito all’abbandono degli studi da parte di una fetta di studenti, e dove non si è arrivati a questo, all’aumentare il senso di inadeguatezza che molti vivono all’interno di un’università che non sprona alla formazione, ma alla competizione.
La decadenza è diventata nel tempo un mezzo punitivo per tutti gli studenti che, secondo parametri arbitrari, non godono di un’eccellente carriera universitaria. Da sempre ci opponiamo ad una visione così cinica dell’università, che deve, invece, offrire un percorso formativo a tutto campo.

Per questo chiediamo:

  • l’eliminazione dello strumento della decadenza.

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Vivere la città

Negli ultimi anni ci siamo impegnati in campagne sulla movida finendo spesso per fare da tramite tra residenti e componente studentesca all’interno delle varie istituzioni.
Dialogando con l’amministrazione cittadina abbiamo fatto semplici proposte in grado di risolvere problematiche sollevate su come gli studenti vivono la città di sera, come l’inserimento di cestini in piazza dei Cavalieri oppure dei bagni chimici in punti strategici, insieme ad alcune proposte più strutturate come il decentramento della movida che avrebbe potuto decongestionare la massiccia presenza nel centro città. Gli spazi che il Comune mette a disposizione per le attività culturali sono troppo costosi per le associazioni che propongono iniziative all’interno della città. Se gli spazi fossero resi accessibili sia dal punto di vista economico che logistico sarebbe più agevole promuovere la cultura, non solamente nel centro di Pisa, ma anche in periferia; ciò esige allo stesso tempo un potenziamento dei trasporti notturni in tutta la città, che ancora oggi sono del tutto assenti.
Davanti a queste proposte, l’amministrazione, anziché tenere posizioni di apertura, ha reagito con ordinanze restrittive, come la delibera sul Daspo urbano, e con una costante presenza di forze dell’ordine nelle strade. Oggi più che mai, pur continuando a sostenere un necessario decentramento della movida, riteniamo che la risposta culturale a queste forme di emarginazione sociale debba essere una maggior vivibilità della città, soprattutto da parte degli studenti e delle studentesse.
Ci facciamo inoltre portavoce di un’esigenza molto sentita dai fuori sede, su cui ricadono molte delle scelte volute dall’amministrazione comunale: auspichiamo che possano avere la possibilità di dire la propria e di godere, quindi, del diritto di voto nella città in cui vivono, essendo per la stessa fonte di ricchezza economica e culturale.

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Trasporti

Il tema dei trasporti, per la popolazione in generale ma soprattutto per i pendolari e i fuori sede, è qualcosa di molto sentito
A livello cittadino, chiediamo da anni e continueremo a chiedere l’implementazione delle tratte dei bus urbani nelle zone in cui ad ora non sono presenti. Siamo comunque riusciti qualche mese fa, grazie a una stretta collaborazione con i rappresentanti di Veterinari per Veterinaria, a ottenere un potenziamento delle corse e una ottimizzazione degli orari per i bus che collegano Pisa all’Ospedale Didattico Veterinario di San Piero a Grado.
A Pisa non ci si muove solo con mezzi a motore ma sopratutto in bicicletta: Ciclopi è un servizio che ha rivoluzionato la mobilità,ma va ancora perfezionato.
La mancanza di copertura delle tratte ferroviarie, le tariffe improponibili, i treni che vengono sistematicamente soppressi: si tratta di problemi che uno studente pendolare è costretto a vivere ogni giorno. Ciò è inaccettabile, non è questo il tenore di vita che gli studenti e le studentesse dovrebbero avere. Per far fronte a queste problematiche ci impegneremo cercando il dialogo con l’Università, l’Azienda del DSU, il Comune di Pisa e le aziende dei trasporti, affinché si possano nuovamente attivare convenzioni per tutti i pendolari e fuori sede, sia per il trasporto urbano che extraurbano.

Su questo chiediamo:

  • l’attivazione della LAM GIALLA per il collegamento delle zone Pratale, CNR, Praticelli con le zone Via Bonanno, Ingegneria, Farmacia e la stazione;
  • il potenziamento dei servizi di manutenzione e di bilanciamento delle bici di Ciclopi a disposizione tra le zone.
  • convenzioni per l’abbassamento degli abbonamenti dei treni per studenti pendolari.

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Diritto all’abitare

Ogni studente fuori sede, ha avuto fin dal primo giorno a che fare con la ricerca di una casa e la stipula di un contratto di affitto. Molto spesso siamo costretti a decidere se stipulare dei contratti difficili da scindere e scomodi per la nostra situazione precaria e poco stabile, oppure se accettare di vivere in un appartamento in nero.
Per migliorare la situazione degli affittuari e diminuire la speculazione che ogni giorno viene fatta sugli affitti, proponiamo che il contratto a canone concordato, accordo territoriale che abbiamo contribuito a rinnovare nel marzo 2018 e che prevede molte più garanzie per l’affittuario e molti sgravi fiscali per il padrone di casa rispetto alle altre forme di contratto esistenti, diventi la forma privilegiata di contratto. Continueremo ad impegnarci nella pubblicizzazione di questo strumento ancora troppo sconosciuto.
Come se non bastasse il mercato immobiliare di Pisa è gestito delle Agenzie Immobiliari private, anche a causa di una totale assenza di sostegno del pubblico. Questo costringe il pagamento di ingenti costi per la provvigione, o ad affidarsi a contatti privati, senza alcun tipo di garanzia.
Riteniamo che tale servizio per lo studente debba essere garantito dal pubblico, seguendo il modello di altre realtà universitarie, anche attraverso un impegno della azienda regionale per il diritto allo studio (DSU).

Per questo vogliamo:

  • l’istituzione del contratto a canone concordato come forma privilegiata di contratto;
  • l’attivazione di una agenzia immobiliare pubblica che metta in contatto domanda e offerta, dando maggiori garanzie ad entrambe le parti senza imporre costi di provvigione elevati.

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Attività culturali

Da sempre sosteniamo che l’Università non sia solo luogo di didattica frontale ed esami di profitto, ma anche di crescita personale, aggregazione e socialità.
Ecco perchè ci impegnamo ormai da anni nell’organizzazione di eventi culturali che diano possibilità agli studenti di vivere i luoghi della didattica al di fuori dell’orario delle lezioni, come luogo in cui confrontarsi, conoscere e socializzare.
Nel corso degli anni abbiamo dato un apporto culturale facendoci promotori di conferenze, spettacoli teatrali, cineforum e concerti. Tutti realizzati con il solo scopo di dare un’offerta culturale più ampia, rispetto a quella che offre la città di Pisa, a tutti gli studenti.
Sinistra Per…, essendo una lista indipendente da ogni partito, organizza i suoi eventi tramite autofinanziamento o tramite i fondi studenteschi messi a disposizione annualmente dall’Unipi.
Il fondo stanziato dall’università ammonta a 150 mila euro, che vengono distribuiti tra tutte le associazioni che fanno richiesta presentando un progetto di iniziativa. Quest’anno sono state presentate circa il doppio delle richieste di finanziamento rispetto allo scorso anno, ma il budget è rimasto invariato.
Abbiamo, quindi, richiesto negli organi di competenza l’aumento dei fondi per le attività studentesche, ribadendo il significato delle attività culturali in università e il ruolo fondamentale che ha quest’ultima nel panorama culturale cittadino.
Ci impegniamo da anni e continueremo affinchè l’università non sia un luogo sterile in cui vengono dettate solo nozioni, trascurando l’importanza del compito culturale in senso più ampio che l’università stessa è chiamata ad adempiere.

Per questo vogliamo:

  • il raddoppio dei fondi universitari per le attività studentesche, garantendo la possibilità a tutte le associazioni di effettuare eventi culturali di grande impatto a Pisa.

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