Nella seduta del 6 marzo 2019 il Consiglio degli Studenti ha deliberato in merito alla ripartizione dei fondi studenteschi, che, come ogni anno, sono erogati nella loro totalità senza entrare nel merito del singolo progetto culturale proposto.

Tale decisione dell’organo è la diretta conseguenza dell’applicazione di un regolamento che la nostra associazione ha voluto principalmente per la sua elasticità: secondo il principio informatore della normativa in questione, in un’ottica di garanzia e di promozione rispetto ad una variegata offerta culturale, coloro i quali erogano questi fondi non devono in alcun modo entrare nel merito, onde evitare valutazioni faziose o strumentali riguardo la validità del progetto o dei suoi contenuti.
Questa forte elasticità del bando, che doveva essere strumentale all’apertura dello stesso verso qualunque associazione studentesca ed iniziativa culturale proposta senza ingessamenti di alcun tipo e in un’ottica di arricchimento culturale dell’università, ci ha portati a deliberare circa l’assegnazione di tutti i fondi richiesti dalle associazioni, tra i quali quest’anno anche quelli richiesti dall’associazione MUT – Movimento Universitario Toscano, che per la prima volta ha spinto il bando ben oltre, tradendone del tutto lo spirito attraverso la promozione di iniziative che prevedono l’invito a rappresentanti di partiti politici ed esponenti istituzionali per portare le proprie campagne politiche trasformando l’università in una passerella elettorale.

Ci teniamo tuttavia a precisare che – proprio perché non è mai stata nostra intenzione darne la possibilità – il regolamento non prevede esplicitamente la possibilità di bloccare singole iniziative ed un indugio necessario per approfondire le possibilità di intervento del CdS  avrebbe portato a danneggiare tutte le associazioni che hanno fatto richiesta quest’anno, trovandosi con un contributo non stanziato nel momento in cui avrebbero già potuto avere una programmazione culturale in essere.

È nostro interesse portare alla luce anche questo dato tecnico, soprattutto a seguito della dichiarazione del Rettore, secondo cui “qualora dall’istruttoria svoltasi in seno al Consiglio degli Studenti, quest’ultimo avesse evidenziato nelle iniziative suddette una violazione del principio di neutralità dell’Università perché eventi di propaganda partitica, ben avrebbe dovuto non assegnare il contributo”. E ancora: “Il finanziamento di tutte le attività suddette – ha specificato Mancarella in una nota – è stato vagliato e approvato, in data 6 marzo 2019, dal Consiglio degli Studenti, unico organo di Ateneo dotato di competenza in merito.”

Ad ogni modo, noi studenti siamo determinati a garantire il rispetto dei valori fondamentali del nostro Ateneo che “afferma il proprio carattere pluralista, indipendente e libero da ogni condizionamento confessionale, ideologico, partitico o economico” (art. 2 dello Statuto); determinazione che, peraltro, è rafforzata dal dibattito che si è creato all’interno della comunità accademica stessa, che ha visto moltissime persone, sia studenti, sia professori, sia personale tecnico-amministrativo, prendere posizione in difesa dell’autonomia dell’università dalle ingerenze partitiche.

Per tutti questi motivi, essendo il Consiglio degli studenti organo sovrano nell’assegnazione dei fondi studenteschi, è nostra intenzione come maggioranza al suo interno intervenire sulla questione e agire in autotutela affinché i fondi studenteschi non vengano utilizzati impropriamente .

Per far ciò, oggi venerdì 22 marzo, in seduta straordinaria del Consiglio, come gruppo consiliare di Sinistra Per… abbiamo presentato una mozione con la quale sarà richiesto all’associazione MUT – Movimento Universitario Toscano di fornire documentazione istruttoria supplementare al fine di accertare che non si vadano a ledere i principi di apartiticità e imparzialità dell’ateneo con eventi di promozione partitica o elettorale e di fornire evidenti rassicurazioni che le suddette iniziative possano essere accessibili a tutti gli studenti che vogliono partecipare, non creando problemi di Ordine Pubblico all’interno dell’Ateneo o nelle sue immediate vicinanze.

Siamo fermamente convinti che l’Università non deve essere luogo di propaganda partitica: un’istituzione libera, pubblica, garantita dalla Costituzione italiana non può mai in alcun modo accettare l’ingresso di personaggi che seminano odio e atomizzano la società in uno scontro perenne, dove il più debole, il più povero ed il diverso sono i primi a pagarne il prezzo; con l’aggravante o meno della concomitanza di tornate elettorali.