Oggi il Senato Accademico dell’Università di Pisa – ad un anno di lotta dall’ultimo Senato in cui sono state portate le nostre richieste – ha finalmente deciso che era ora: non si può continuare a collaborare con uno stato che sta portando avanti un genocidio. Sono state necessarie “soltanto” 377.000 morti per far cambiare idea alle persone che attualmente presiedono gli organi di governo del nostro Ateneo.
Dopo settimane di mobilitazione unitaria della comunità accademica, finalmente sono state rimesse in discussione le precedenti decisioni. Con fatica, in quanto ancora persiste la volontà di non avallare lo strumento del boicottaggio.
Troppa la lentezza con cui si ottengono dei risultati, tempistiche incompatibili con la vita in bilico della popolazione palestinese.
L’Accademia israeliana è complice delle politiche genocidiarie del governo israeliano. La Reichman University ha dichiarato che la sua comunità si sarebbe mobilitata per la guerra a Gaza contro la popolazione palestinese, e sviluppa attivamente tecnologie belliche attualmente impiegate sul campo. La Hebrew University ha dei campus costruiti illegalmente sul Territorio Occupato palestinese. La collaborazione con questi enti non può essere soprasseduta.
Oggi siamo finalmente riuscitɜ a fare approvare al Senato Accademico:
- la richiesta al Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa di rescindere gli accordi attualmente attivi con la Reichman University e la Hebrew University, e di non attivare ulteriori accordi con le istituzioni israeliane;
- la richiesta al Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa di estendere i finanziamenti destinati all’apertura di corridoi umanitari per la comunità universitaria palestinese;
- l’espressione di solidarietà a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, sanzionata dagli Stati Uniti per aver denunciato le complicità del sistema industriale nella pulizia etnica;
- la richiesta al Governo di riconoscere lo Stato di Palestina e di revocare il Memorandum di collaborazione Italia-Israele nel settore militare.
Manteniamo la testa alta, ora spetta al Consiglio di Amministrazione votare e decidere se l’Università di Pisa sarà complice. La Storia giudicherà le nostre azioni. Ci faremo risentire il 24 luglio.
