Da un paio di giorni si susseguono titoli di giornale, notizie, dichiarazioni che ci dicono che la base a Coltano non si farà più. Siamo proprio sicuri che sia così?

La proposta venuta fuori è quella di uno spezzettamento della base in più centri, così da sgravare il peso solo sul Parco di Coltano. Quindi la base si farà una parte a Coltano e l’altra da localizzare in un altro punto, che al momento sembra proprio essere Ospedaletto, a due passi dall’aeroporto militare. 

La sostanza non cambia, ciò che emerge dall’incontro che si è tenuto tra Eugenio Giani, Michele Conti e Lorenzo Guerini è che i finanziamenti alla base verranno mantenuti: 190 milioni destinati a una base militare dal PNRR. 190 milioni che vengono negati alla popolazione per fare investimenti seri su istruzione, università, sanità, diritto all’abitare, contrasto alla violenza di genere, valorizzazione del territorio. Questo è un segno chiaro della volontà di continuare su questa strada e di non voler abbandonare la “grande occasione” di costruire una base militare in Toscana e soprattutto a Pisa. 

Stiamo assistendo proprio in questi giorni alla volontà da parte delle istituzioni di abbassare l’attenzione su questo tema, cercando, tramite una palese comunicazione greenwashing, di dire che il parco non verrà toccato e che la base sarà destinata a un’altra posizione.

Anche noi aderiamo al Movimento NOBASE e non accettiamo che questa retorica ci porti ad abbassare la guardia su questa situazione. Come abbiamo sempre detto: NOBASE NÉ A COLTANO NÉ ALTROVE, perché il problema non si riduce a una vertenza ambientalista di difesa del parco, ma si amplia in una visione antimilitarista che non vuole Pisa come un centro militarizzato a servizio di politiche di guerra, che non vuole un’università compromessa con aziende che producono armi, che non può accettare tagli regionali al Diritto allo Studio mentre fondi nazionali vengono destinati alla militarizzazione.