Oggi insorgiamo al fianco dei 422 dipendenti della GKN, di tuttз lз lavoratorз dell’indotto, e delle loro famiglie.Oggi siamo al loro fianco, nella manifestazione nazionale convocata a Firenze, come parte del mondo accademico cui hanno esteso l’appello, e al quale anche noi abbiamo risposto.

Siamo scesз in piazza non solo per solidarietà, ma perché il loro presente potrebbe diventare il nostro futuro, se nascondessimo la testa sotto la sabbia, credendo che la loro lotta non sia anche la nostra in quanto componente studentesca. 
Da anni infatti assistiamo ad un asservimento dell’università e della ricerca pubbliche alle logiche di profitto dei privati; un percorso pericoloso, fatto di tagli all’istruzione e di condizionamento degli atenei, e che oggi, ancora una volta, mostra chiaramente dove conduce: lo smantellamento di interi settori produttivi statali, per i fini speculativi di pochi. 
E così i nostri ricercatori che emigrano, altro non sono che lo specchio dei lavoratori della GKN di Campo Bisenzio: un comparto solido, perfettamente produttivo e competitivo, pronto a ricevere commissioni, ma gettato in pasto ad un sistema predatorio, in mezzo alle mille scuse di testate giornalistiche e del Governo.

Dopo un anno di pandemia, con una semplice e-mail, le vite di 422 persone sono state distrutte, per far guadagnare qualche punto in borsa al fondo britannico Melrose. Non è il primo ma solo l’ultimo di una lunga, tragica, scia di casi simili, che potrebbe dar inizio ad una campagna nazionale di ritrattazione al ribasso dei diritti e delle condizioni dз lavoratorз, lasciandolз alla mercé di padroni e speculatori internazionali.
Questo è il VERO mondo del lavoro, il miraggio per i giovani, quello tanto decantato dai media, nella cui narrativa dovremmo non soltanto sottometterci in silenzio, ma anzi esserne felicз, considerandolo il coronamento dei nostri studi.

La richiesta dellз compagnз della GKN è stata chiara: scendere in piazza non PER i loro problemi, ma CON i nostri problemi, a fin ché potessero intrecciarsi con i loro, cosicché la loro vertenza possa erompere come un fiume in piena di rivendicazioni e pretese, in un’unica, pura forza di volontà, che grida “non osate far partire quelle lettere!”
Perché quelle lettere licenziamento non sono solo una condanna per centinaia e centinaia di famiglie, e per un territorio: sono una dichiarazione di guerra al nostro stesso futuro.

Come studentз siamo al fianco dellз lavoratorз GKN, al fianco di chi lotta contro licenziamenti e delocalizzazioni, contro chi antepone il profitto alle persone, e calpesta lavoro e diritti.
Oggi, a Firenze e in tutta Italia, siamo complici e solidali, oggi #insorgiamo!