Da oggi, finalmente, le strutture e gli spazi dell’Università di Pisa sono utilizzabili a piena capienza. Da mesi eravamo l’unico ateneo toscano ad avere ancora questa limitazione.

Entra in vigore l’obbligo dell’utilizzo di mascherine di tipo FFP2 per chiunque acceda alle strutture e agli spazi universitari. 

É fondamentale continuare a proteggersi negli spazi al chiuso, ma è inaccettabile mettere l’obbligo di FFP2 dall’oggi al domani, senza pubblicizzazione adeguata, senza momenti di discussione con tutte le parti coinvolte e senza che l’Università ne fornisca alla componente studentesca. 

Come Sinistra per… abbiamo presentato una mozione, approvata in Consiglio degli Studenti, e presentata anche negli organi centrali, in cui chiedevamo che in tutti i poli ci fossero scorte di mascherine per chi ne avesse bisogno, ma ancora non tutte le portinerie ne sono provviste.

Le mascherine FFP2 sono molto costose e possono gravare sull’economia di chi va a lezione o a studiare in aula studio. 

Vogliamo mascherine gratuite nei poli : non è pensabile che possa essere impedito l’accesso alle aule, ledendo così il nostro diritto allo studio. Mai nessunə di noi , come successo oggi, deve essere sbattutə fuori e allontanatə da un luogo pubblico perché sprovvistə della mascherina, che dovrebbe essere fornita, in special modo se obbligatoria, dall’Ateneo.

È l’università che deve prendersi carico di questa responsabilità e non il personale delle portinerie, che spesso le fornisce privandosi delle proprie.

Continua inoltre la limitazione dell’accesso alle strutture e agli spazi universitari, consentito esclusivamente a chi sia in possesso della Certificazione verde Covid-19 “base” o di certificazione di esenzione dalla vaccinazione anti COVID-19 in formato digitale. 

Tutte le attività didattiche dell’Ateneo, sia frontali (le lezioni) che pratiche (laboratori, seminari, esercitazioni, progetti) saranno erogate nella doppia modalità applicata finora: sarà possibile seguire sia in presenza che a distanza, sempre con l’utilizzo di agenda didattica, ma con la capienza ampliata al 100%, ci sarà maggiore  possibilità di trovare posto in presenza.

Anche le attività pratiche obbligatorie all’interno dei corsi di studio che devono essere eseguite ai fini del conseguimento del titolo accademico, inclusi i tirocini necessari per l’accesso alle professioni regolamentate, potranno svolgersi anche a distanza.

Potranno essere svolti ricevimenti in presenza su richiesta.

Relativamente agli esami, resta in vigore la normativa vigente: saranno svolti in presenza, compatibilmente con la disponibilità degli spazi e purtroppo sempre con la possibilità della componente docente di scegliere la modalità solo a distanza. Resta  la possibilità di fare richiesta motivata di svolgere la prova a distanza tramite la compilazione dell’autocertificazione. 

Cambia invece, anche se non abbastanza, la situazione delle lauree: cessa il vincolo delle 6 persone per ciascuna mezza giornata, mentre permane la modalità primaria in presenza con ancora solamente 5 accompagnatorɜ. Resta la possibilità di fare richiesta motivata di svolgere la laurea a distanza. 

Saranno aperti al pubblico gli archivi e le biblioteche dell’Ateneo, ma ancora ad orari limitati. I servizi bibliotecari e degli archivi si svolgeranno secondo le modalità predisposte dal Sistema Bibliotecario d’Ateneo. Verrà meno l’obbligo dell’isolamento preventivo di 24 ore del materiale proveniente dal prestito. 

Sarà consentito l’utilizzo degli spazi esterni e interni dell’Ateneo attrezzati come “aule studio”, anche alla componente studentesca di altri atenei. Saranno aperte le sale lettura all’interno delle biblioteche dell’ateneo, a condizione della previa prenotazione obbligatoria del posto. Pretendiamo una estensione degli orari di apertura che ancora rimangono ristretti.

Queste decisioni sono state prese dal tavolo tecnico e dal rettore, che le ha emanate con proprio decreto rettorale senza consultare gli organi centrali. Chiediamo che sia data l’opportuna responsabilità agli organi di rappresentanza e che la discussione torni a tenere conto delle esigenze di tutte le parti in causa: è inaccettabile la mancanza di comunicazione e di trasparenza che in questa, ed in altre occasioni, ha caratterizzato decisioni di questo tipo da parte dell’amministrazione dell’Ateneo.