Dopo l’assenza degli studenti e delle studentesse dalla maggior parte dei programmi elettorali delle ultime elezioni, anche nel programma di mandato dell’attuale amministrazione, presentato dal sindaco Conti martedì 13 novembre, non vi è traccia di università e studenti: rimangono invece dominanti temi come la sicurezza e la lotta al degrado.
Ancora una volta si vuole escludere dai processi decisionali gli studenti che questa città la vivono e la animano. La nostra voce non viene da tempo ascoltata, neanche per questioni che riguardano direttamente l’interesse della componente studentesca, come le residenze universitarie.Senza titolo-1
Esistono già dei luoghi di confronto tra università e comune e in particolare tra gli studenti, tramite le proprie rappresentanze, e l’amministrazione comunale (alcuni esempi sono costituiti dalla CUT – Conferenza Università Territorio – e dalla Consulta).
Sappiamo però bene che la teoria, al momento di diventare atto pratico, muta e si trasforma: ecco che nel concreto gli studenti, e con loro gli strumenti di dialogo tra le due parti, sono ormai finiti nel dimenticatoio dietro muri di scuse improbabili, di agende non sovrapponibili per non prendere atto dello scarso interesse nell’instaurare un serio lavoro tra amministrazione e università.
Ciò dimostra ancora come la retorica sul decoro e la sicurezza distolgano l’attenzione pubblica da quelli che sono i reali problemi e le reali esigenze della collettività. Un esempio? Dei circa 50.000 studenti e studentesse che attraversano ogni giorno questa città, circa 18.000 (che corrispondono ad 1/4 del totale dei cittadini Pisani) sono fuori sede; essi contribuiscono in maniera determinante ad alimentare la vita economica della città, in particolare un mercato degli affitti, dove non manca la speculazione.
La cittadinanza studentesca dovrebbe essere, di conseguenza, un tema ricorrente nei vari programmi politici: nessuna amministrazione dovrebbe potersi sottrarre nel rendere manifeste le proprie idee a riguardo, né tantomeno può permettersi di non affrontare le problematiche che influenzano la vita di uno studente o di una studentessa a Pisa, dal costo degli affitti e le condizioni abitative degli stessi, fino alla vivibilità, ai trasporti e alla possibilità di aggregazione e di fare socialità. Infatti, in questa città, nella quale l’associazionismo sembra non trovare spazio ed in cui diviene proibitivo affittare spazi pubblici per attività culturali, continuano a mancare luoghi reali di socialità, in cui poter condividere idee e cultura o poter semplicemente passare del tempo al chiuso gratuitamente.
Tutto questo ci restituisce una città frammentata, in cui esistono dei soggetti invisibili, esclusi sempre di più dalla vita politica e spesso attaccati, a causa della retorica della sicurezza e del decoro; infatti ai “cattivi” studenti – quelli della mala movida – si aggiungono i migranti, i senza tetto e i più emarginati dalla società, che sovente vengono colpiti da provvedimenti come il DASPO urbano o le nuove ordinanze “anti-degrado”.
Per tutto ciò abbiamo deciso come studenti e studentesse di prendere parole e chiedere pubblicamente all’amministrazione e alle forze politiche di questa città di prendere una posizione sui vari problemi che colpiscono sia noi studenti che tanti altri in questa città, e in un futuro creare momenti di confronto sui temi qui proposti e costruire insieme soluzioni per il benessere di tutte e tutti i cittadini del territorio pisano residente e non.

RESIDENZE STUDENTESCHE SU PISA

All’interno della nostra città molti studenti e studentesse rientrano della figura dei beneficiari di borsa di studio. Tale condizione, se legata allo status di uno studente fuorifossabandaaglistudenti sede, comporta il diritto di poter accedere alle residenze studentesche distribuite in tutta la città. Questo meccanismo si inceppa però a Pisa, dove, a fronte di oltre 2500 studenti e studentesse che risultano essere beneficiari del posto alloggio, sussistono solamente 1537 posti nelle residenze attualmente attive. Tutto questo porta ogni anno una gran parte della componente studentesca a non poter usufruire di un suo diritto e, conseguentemente, ad essere costretta a prendere casa in affitto a costi altissimi, oppure in nero, mentre aspetta un posto in residenza. Negli anni abbiamo sempre provato a chiedere un confronto con l’amministrazione comunale per riuscire a trovare una soluzione al problema, proponendone di reali e di veloce applicazione: ad esempio l’immobile di Santa Croce in Fossabanda che, oltre a fornire circa 70 posti letto, avrebbe offerto anche la possibilità di ottenere una mensa universitaria in una zona con un elevato numero di studenti e studentesse. Non è certo risolutivo, ma sarebbe stato un inizio e una certezza per 70 studenti.
Risulta evidente la necessità di trovare una soluzione a questo problema che le scorse amministrazioni non hanno voluto mai affrontare seriamente, soluzione che può solo emergere solo dalla presa in considerazione di nuove prospettive, partendo anche e soprattutto dal recupero e dalla riqualificazione di vecchi immobili nella città, troppo spesso abbandonati e inutilizzati.

TRASPORTI: MUOVERSI IN CITTÀ

Il trasporto interno alla città risulta essere poco capillare e capace di far fronte alle esigenze non solo di noi studenti e studentesse, ma anche dei residenti. La compagnia di trasporti locale, infatti, prevede scarsi collegamenti dalla zone Pratale, CNR e Praticelli verso la la zona di Piazza dei miracoli e ancora via Bonanno e anche Piazza della Stazione. Inoltre negli scorsi mesi è esploso l’aumento del costo dei trasporti urbani per gli studenti non residenti e per i residenti che non corrispondono alle fasce ISEE previste, il risultato è facile da immaginare: un grande malumore.
Sarebbe quindi opportuno intervenire creando nuove linee di collegamento che permettano a tutti, studenti e non, di muoversi meglio all’interno della città senza dover ricorrere necessariamente a mezzi propri; inoltre è necessario risolvere il problema del costo degli abbonamenti urbani dei mezzi con una reale partecipazione del comune al problema. I

Un altro grande problema che affligge chi quotidianamente deve spostarsi all’interno della città è quello collegato allo spostamento in bicicletta che ad oggi, nella nostra città, è uno dei mezzi più utilizzati.
Partendo dalla mancanza di piste ciclabili che permettano un sicuro e rapido spostamento in città alle mancanze del servizio Ciclopi, l’ente che eroga il servizio di bikesharing all’interno della città.
I mezzi messi a disposizione, infatti, sono spesso carenti in quanto a manutenzione e non permettono di usufruire di un servizio idoneo all’uso che idealmente bisognerebbe farne. A questo, si aggiunge il fatto che spesso, non solo il servizio potrebbe essere potenziato, ma vi è anche carenza di bilanciamento della distribuzione di bici tra le varie zone e ciò non permette di avvalersene. Le stazioni di deposito presenti all’interno della città, infatti, sono 25 e forniscono circa 370 slot di deposito, ma alcune di esse spesso risultano essere sfornite, mentre in altre, all’opposto, soprattutto negli orari di punta, non vi sono slot a disposizione per depositare la bicicletta di cui si è fatto uso. Riteniamo, quindi, che sia opportuno discutere dei vari servizi presenti in città non solo nei termini di potenziamento del servizio – vuoi il bikesharing, vuoi il trasporto su gomma – ma anche rispetto le varie mancanze sulla manutenzione di tali trasporti.

DIRITTO ALL’ABITARE E PROBLEMA CARO AFFITTI

Con così tanti studenti, Pisa , come tante altre città universitarie, affronta ad oggi il gravoso problema del costo degli affitti. In città moltissimi hanno un contratto di affitto a canoni spropositati rispetto alla qualità dell’immobile e alla sua posizione in città: ad oggi esiste una sproporzione eccessiva tra il costo di un affitto nella nostra mal collegata periferia con quello del centro città.
È evidente la necessità di provvedere al problema, a partire da una maggiore sponsorizzazione del contratto a canone concordato alla creazione di un’agenzia immobiliare pubblica che superi i problemi che, ad oggi, esistono nell’utilizzo delle agenzie e abbatta i costi nel cercare una casa. Riteniamo che, provando ad intercettare i reali bisogni degli studenti e risolvere i loro problemi, l’amministrazione andrebbe in realtà, indirettamente, ad esaudire bisogni anche di altre fasce della popolazione pisana, in quanto mai come in questo settore il problema colpisce troppi cittadini di questa città.

CULTURA IN CITTÀ E VIVIBILITÀ DELLA CITTÀ

In una città come Pisa, attraversata da migliaia di studenti ogni giorno, l’offerta e le possibilità culturali risultano purtroppo scarse e spesso inaccessibili: dalla creazione alla fruizione di eventi o attività, per un cittadino è difficile prendere parte o contribuire alla vita culturale della città. Le associazioni, che sono spesso le uniche ad impegnarsi attivamente per arricchire la città sotto il profilo culturale e aggregativo, sono sempre più ostacolate dalla mancanza di spazi e luoghi o dalla messa a disposizione dei pochi rimasti a prezzi proibitivi. Le ordinanze ed il clima securitario in città rendono inoltre sempre più elitaria la vivibilità e la socialità in città: le strade infatti, rese sempre più una vetrina ed una passerella per i turisti, rendono spesso impossibile il passare del tempo libero senza spendere soldi o correre freneticamente da un punto ad un altro. Nel corso degli anni si è sempre cercato di confrontarsi con l’amministrazione della città cercando di trovare delle soluzioni al problema delle iniziative culturali in città e del tema della “mala movida” ma qualsiasi confronto è naufragato a causa della volontà di chiudere e reprimere tutto più che di costruire. Come studenti crediamo che ci sia la possibilità di creare e trovare delle soluzioni ai problemi; soluzioni che non coincidono con la repressione e le ordinanze antidegrado. Ad oggi molti spazi in città sono poco accessibili alla totalità degli studenti e dei residenti a causa dei costi elevati – come ad esempio la cittadella – oppure a causa di una viabilità limitata che porta tutti noi a rimanere nelle zone centrali della città.
Sono problemi che abbiamo già presentato e di cui abbiamo già chiesto di parlare con le precedenti amministrazioni, durante la nostra campagna Our Red Carpet Is The Street molti avevano dichiarato di vivere gli stessi problemi, residenti e non.
È necessaria una collaborazione tra le parti, non si può continuare una repressione delle idee contrarie e fingere l’insistenza di problemi che realmente affliggono la collettività tutta.