lucchettoNella nostra idea di università pubblica e di massa non c’è mai stato spazio per il numero chiuso. Le limitazioni all’accesso sono in netto contrasto con il diritto allo studio e con le possibilità di autodeterminazione della persona. La loro origine, a partire dalla legge Zecchino del 1999, trova fondamento nella carenza di risorse e di strutture riservate all’università: per quanto la retorica mainstream continui a collegare il numero chiuso alla qualità della didattica e al merito, si tratta di un problema di tagli e di scelte politiche che mirano all’elitarizzazione dei saperi.
Negli ultimi anni lo strumento del numero chiuso e dei numeri programmati locali sta diventando sempre più il volano di un’esclusione sociale dall’alta formazione: quasi il 60% dei corsi attivati a livello nazionale non è più ad accesso libero. Aggiungiamo che il modello di università che si definisce in questa maniera riflette una precisa idea di società e delle responsabilità del Pubblico. Appare lampante questo legame riferendosi a Medicina: nei prossimi 10 anni il Sistema Sanitario Nazionale perderà circa 50.000 operatori sanitari e, anziché porsi il problema della tutela e dell’accessibilità del diritto allo salute, il MIUR quest’anno ha deciso di diminuire del 23% i posti messi a bando per i corsi di Medicina e Chirururgia. In più, il MIUR ha stabilito di anticipare i test di Medicina, Architettura, Odontoiatria e Veterinaria ad aprile, creando ulteriori complicazioni agli studenti dell’ultimo anno di superiori
Oggi, 7 marzo, la Rete della Consocenza si è mobilitata in tutta Italia per dire no al numero chiuso e per rivolgere al Governo e alla Regione due fondamentali rivendicazioni: spostare il test di ingresso ai numeri chiusi nazionali a settembre come negli anni passati e reintegrare i posti tagliati dal bando. Anche a Pisa gli studenti medi e universitari hanno contribuito a questa giornata con presidi, volantinaggi e striscioni nelle scuole per ribadire che troveranno la nostra opposizione tutte le volte che si attenta al nostro futuro.
Segue il comunicato congiunto di Sinistra per… e Officina-Uds Pisa consegnato oggi ai giornali.
Quest’anno il MIUR ha deciso di spostare i test dei numeri chiusi nazionali (Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Architettura) da settembre ad aprile e di ridurre il numero dei posti messi a bando del 23% a Medicina e il 20% ad Architettura. Riteniamo, come studenti medi e universitari di questa città, che queste siano scelte assolutamente scellerate e lesive sia del diritto allo studio sia di altri diritti costituzionalmente garantiti, come quello alla salute. Abbiamo già dimostrato nel settembre 2013 quanto il sistema sanitario nazionale sia carente di personale medico e come nel prossimo decennio rischiamo di avere 50.000 operatori sanitari in meno nel settore pubblico: oggi ribadiamo questa denuncia, sottolineando quanto il modello di università che si definisce abbia a che fare da vicino con il modello di società che si promuove.
 
Inoltre, con l’anticipazione dei test ad Aprile, lo studente si troverà a dover fare una scelta eccessivamente prematura, dato che sarà costretto ad affrontare il test durante il procedere del suo ultimo anno di scuola superiore, senza avere, legittimamente, ancora abbastanza chiarezza sul suo futuro. Per questo oggi, venerdì 7 marzo, termine ultimo per poter modificare tali misure peggiorative rispetto alle condizioni materiali degli studenti, in tutta Italia la Rete della Conoscenza ha deciso di manifestare il proprio dissenso, mobilitandosi in moltissime città per chiedere al governo di ristabilire i test a settembre e di reintegrare i posti messi a bando tagliati.
 
Anche qui a Pisa -realtà che a livello universitario, fra l’altro, presenta, in aggiunta ai numeri programmati nazionali, anche un forte numero di numeri programmati locali, come a Scienze Biologiche o addirittura a Lingue, solo per fare alcuni esempi – gli studenti medi e universitari hanno deciso di mettere in campo azioni di protesta sia negli istituti superiori sia presso al Rettorato. Noi meritiamo di scegliere!