Nelle ultime due sedute della Commissione Paritetica di Dipartimento, è stata espressa da parte dei membri della componente docente la volontà di riformare la modalità di svolgimento dell’esame di laurea. Tale proposito è ancora in fase embrionale, e i tempi per l’eventuale approvazione di modifiche alla disciplina dell’esame di laurea sono ancora molto lunghi. Le proposte che ci sono state presentate, tuttavia, ci hanno lasciato perplessi, soprattutto perchè mettono in discussione dei princìpi che riteniamo imprescindibili.esami

Principi quali, ad esempio, l’eguaglianza formale e sostanziale dell’esame stesso: è impensabile, dal nostro punto di vista, proporre un trattamento differenziato, nella stesura della tesi e nello svolgimento dell’esame, a seconda che il lavoro del candidato sia reputato meritevole o meno di accedere ad una votazione superiore. Perché siamo studenti tutti allo stesso modo, con medie più alte o più basse, con risultati finali che saranno diversi, ma che devono esserlo in base ai medesimi criteri valutativi.

Principi come il ruolo del relatore, che non solo raffigura un aiuto per lo studente, nel momento più importante della sua carriera universitaria, ma che fornisce una garanzia a tutta la commissione esaminatrice di aver seguito il lavoro del candidato, potendone presentare i risultati.

Sono stati messi in discussione anche alcuni principi logici: è impensabile svincolare la lode dalla tesi, oggettivamente considerata, ancorandola alla media ed al punteggio di partenza (già matematicamente influente); così come riteniamo impensabile proporre sessioni di laurea con soli 5 candidati al giorno, e dunque totalmente sovrapposte alle sessioni di esami, con il rischio di andare ad inficiare la possibilità di partecipare a concorsi e test di ammissione a corsi post-laurea.

Come rappresentanti di Sinistra Per…, non siamo contrari ad una riforma, giacchè, allo stato attuale, nel nostro dipartimento un sistema che assicuri certezza nello svolgimento della tesi e nella votazione è praticamente inesistente. Ma, se riforma deve essere, pretendiamo che essa sia ragionevole e rispettosa della parità di trattamento di tutti gli studenti. Abbiamo, quindi, formulato delle controproposte: l’utilizzo dei mezzi elettronico-informatici, a discrezione dello studente, che potrà avvalersi di slides o altro materiale per rappresentare al meglio il proprio lavoro; il costante aggiornamento tra il relatore e lo studente, che dovrà essere informato dell’andamento della propria tesi anche in relazione alla fascia di punteggio in cui rientra; la revisione della composizione delle commissioni di laurea, con la possibilità di individuare il controrelatore su suggerimento dello studente stesso.

Ci stupisce l’ambiguo atteggiamento della lista Universitas, che pur dicendosi, in un primo momento, contraria alla proposta, si è presentata in Commissione senza alcuna posizione ufficiale, lasciando che due dei suoi rappresentanti esprimessero parere favorevole alle proposte della componente docente.

Rimaniamo disponibili ed aperti al confronto, con tutte le parti, ma non possiamo accettare che si crei un sistema potenzialmente discriminatorio e irragionevole, e continueremo a batterci affinchè ciò non accada.

Sinistra Per…Giurisprudenza.