Ogni anno il Ministero dell’Università e della Ricerca stanzia delle risorse in un fondo chiamato FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) per coprire le spese di tutte le università.
Questo fondo è composto da due parti, dette quota base e quota premiale. La quota base viene divisa tra tutti gli atenei proporzionalmente alle spese che ognuno devono sostenere (in altre parole, un ateneo più grande dovrà sostenere più spese, per cui avrà una “fetta” più grossa del fondo). La quota premiale viene invece spartita secondo criteri di “merito”, in base a indicatori relativi alla performance dell’ateneo nella didattica e nella ricerca.

In altre parole, gli atenei con più possibilità e che riescono a performare meglio vengono premiati con più fondi, che plausibilmente permetteranno loro di avere performance ancora migliori in futuro. Gli altri invece vengono puniti con meno fondi.
Questo fa sì che le disparità tra le università anziché appianarsi si acuiscano: chi ha di più avrà sempre di più, chi ha di meno avrà sempre di meno e ogni anno gli atenei dovranno lottare tra di loro per avere un qualche briciola in più, di una torta comunque troppo piccola.
Per poter continuare a sopravvivere dovranno dunque chiedere soldi alla componente studentesca.

Noi, come Sinistra per…, lottiamo per un’Università che sia gratuita – o meglio, a carico della fiscalità generale, senza che chi la frequenta debba pagare ulteriori contributi.


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