bandaCome più volte denunciato, la nostra città vede più di 1.500 studenti aventi diritto non assegnatari del posto alloggio a causa della carenza di alloggi disponibili: di fronte a questi dati abbiamo intrapreso un percorso politico per il riutilizzo del patrimonio pubblico in disuso al fine di arginare l’emergenza abitativa.

Abbiamo individuato l’immobile di Santa Croce in Fossabanda, di proprietà dell’amministrazione comunale, come possibile sede di uno studentato e di una mensa universitaria, vista anche l’inadeguatezza della mensa di via Betti a garantire il servizio ad un flusso di studenti che si è incrementato di molto con il trasferimento parziale di scienze politiche e giurisprudenza al Polo Piagge; di fronte alle chiusure dell’Amministrazione Comunale nella Conferenza Università-Territorio di ottobre, Sinistra Per… ha occupato l’ex-convento con lo scopo di segnalare con forza l’esistenza delle risorse per fornire soluzioni agli studenti borsisti senza posti alloggio, tema sottolineato e ribadito dalla giornata di mobilitazione studentesca e cittadina del 15 novembre. Nonostante questo, il Comune e le forze politiche di maggioranza hanno ribadito come Fossabanda vada venduto per effettuare altri investimenti e che la priorità era stata accordata alle Scuole d’eccellenza Normale e Sant’Anna, sulla base di motivazioni puramente economiche che poco hanno a che fare con i bisogni sociali espressi sul territorio.

Tuttavia, in questi giorni la scuola Sant’Anna (che ieri ha approvato il Bilancio Preventivo e il Piano Triennale) e la scuola Normale hanno smentito un loro possibile interesse nei confronti dell’edificio di Santa Croce in Fossabanda, che non risulta rientrare nei loro piani. A fronte di queste dichiarazioni, che smontano le ragioni del rifiuto opposto alle nostre proposte, chiediamo che si riapra immediatamente il dibattito pubblico su Fossabanda e che le forze politiche di questa città prendano parola in maniera chiara sull’argomento.
Pretendiamo l’immediata apertura di un tavolo di trattativa fra Comune e ARDSU, con la presenza degli studenti, che porti all’elaborazione di una strategia d’intervento comune e che riparta proprio da Fossabanda, che al momento resta l’unica proposta pubblica per dare una risposta efficace ai problemi sollevati. Infine, dopo il “No” delle scuole d’eccellenza, non si capisce quale altro futuro si possa ipotizzare per Fossabanda: la nostra proposta resta quella di una concessione dell’immobile all’ARDSU per realizzare una mensa e residenza universitaria; in alternativa si rischia di degenerare verso un altro caso di malagestione di un bene pubblico, che resterebbe inutilizzato per anni in attesa del magnate russo o del gruppo immobiliare di turno.
Porteremo avanti questa fondamentale battaglia per i diritti degli studenti e la concretizzazione di adeguate forme di welfare studentesco attraverso la promozione della partecipazione degli esclusi dal posto alloggio e il coinvolgimento degli studenti colpiti dalla carenza di servizi nella zona delle Piagge. Solo con la volontà e la capacità di mettersi in gioco dei soggetti penalizzati dalle politiche che non guardano con la dovuta attenzione ai bisogni sociali potremo esercitare la giusta pressione sulle istituzioni per imporre un radicale cambio di rotta.