In occasione del G20, previsto per il 29 e 30 Ottobre, abbiamo deciso di fare sentire la nostra voce, sabato 30 saremo a Roma per manifestare.

La voce di una comunità studentesca stanca di continui rinvii, di sentire parlare di “transizione ecologica” quando le istituzioni incaricate continuano a prevedere finanziamenti a piani tutt’altro che eco-friendly, stanchi di constatare come l’ambiguità dell’UE costringa milioni di persone a pagare i prezzi della “transizione”, in una logica di mercato dove il costo delle materie prime attualmente impiegate per la produzione di corrente lievita, a scapito delle fasce più povere della popolazione.

Siamo stanchз di non poter davvero fare la differenza perché i servizi e i beni volti alla tutela dell’ambiente non sono economicamente accessibili, all’insegna del guadagno. Siamo stanchз di urlare e non venire ascoltatз quando parliamo del nostro futuro, di venire illusi con specchietti per le allodole come i monopattini. Le azioni già presenti non bastano: il Climate Clock, a Roma, parla chiaro. Sei anni e sette mesi è il tempo che ci rimane salvare il pianeta dall’azione distruttiva, capitalista, consumatrice dell’uomo. Il 1 Gennaio 2028 è il giorno in cui terminerà il conto alla rovescia, il dopo è considerato come il punto di non ritorno. 

Insorgiamo! Vogliamo un’Europa pronta e sicura: non un passo indietro quando si parla di futuro!