La decisione voluta durante l’ultima seduta del Senato Accademico dalla componente docente e dal rettore dell’Università di Pisa, di tornare ad avere una modalità d’esame esclusivamente in presenza a partire da Maggio, fatta eccezione per poche e specifiche categorie di studentз, segna un punto di rottura definitivo fra i nostri bisogni e le volontà dell’amministrazione del nostro Ateneo. Anche per chi risulterà positivo, non sarà possibile accedere agli appelli a distanza: tutto questo non è tollerabile!
L’Ateneo si è dimostrato ancora una volta disinteressato, non solo alla nostra salute mentale, ma anche alla nostra salute fisica, in un momento ancora molto delicato dal punto di vista dell’emergenza sanitaria. Le persone non possono rischiare di perdere una borsa di studio, unico mezzo per moltз per accedere al diritto allo studio.
In questo periodo, la componente docente ha dimostrato di vedere negli esami online solamente un’occasione in cui noi studentз avremmo potuto copiare. Questo testimonia quanto noi denunciamo da molti anni ovvero che gli esami altro non siano che pura performance: non si valutano le effettive conoscenze, ma solamente la nostra performatività. Piuttosto che accettare questa scomoda realtà ripensando il modello di valutazione della didattica si è preferito nascondere la polvere sotto il tappeto. Non hanno eliminato il problema, ma l’occasione che aveva fatto venire alla luce queste criticità.
Queste decisioni hanno giustamente scatenato l’indignazione generale. Dobbiamo manifestare la nostra rabbia. Il 28 Aprile alle ore 10, in occasione del CdA in cui verrà approvata la decisione del Senato, ci troveremo in Piazza Dante per manifestare il nostro dissenso e creare un momento di confronto sui molti problemi che quest’anno abbiamo dovuto affrontare come componente studentesca.
A partire dalla mancanza di congruenza nelle decisioni prese dall’ateneo, arrivando al tema del caro affitti e delle residenze, con i tagli alle borse di studio portati avanti dalla Regione Toscana, fino al confrontarci su come vogliamo che siano gli spazi che attraversiamo ogni giorno, spesso insufficienti e precari.
Dovete darci la possibilità di esprimerci come componente studentesca e di essere parte integrante dei processi. Vogliamo essere ascoltatз, vogliamo che le nostre esigenze non siano viste come capricci ma come serie necessità; vogliamo che le soluzioni che chiediamo a problemi specifici non siano viste come delle scorciatoie, ma come ancore di salvezza in un sistema malato che ci mortifica e ci punisce.
Pretendiamo a gran voce che le nostre richieste siano realmente ascoltate e comprese, in quanto noi studentз siamo la vera maggioranza che vive e subisce costantemente le decisioni dell’Ateneo, fin troppo calate dall’alto. Noi siamo parte integrante di questo Ateneo ed è per questo che a gran voce diciamo #FATECISPAZIO!