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Da qualche giorno, a una settimana dalla chiusura delle domande di borsa di studio in Toscana quello che si era prefigurato come un impatto negativo sulle borse di studio dei nuovi parametri di calcolo ISEE si è trasformato in una situazione al di sopra delle aspettative: il Governo con il decreto ISEE sta letteralmente derubando della Borsa di Studio una quantità consistente degli studenti che gli anni scorsi erano aventi diritto, secondo le stime attuali con i bandi per le borse di studio ancora aperti. Risulta particolarmente critico specialmente il fatto che la soglia ISPE, ovvero l’indicatore della situazione patrimoniale, quest’anno con i parametri IMU sostituitisi a quelli ICI risulti dal 40% al 60% maggiore degli anni scorsi, stia mandando – secondo le segnalazioni che stiamo avendo d parte degli studenti – molti studenti fuori dal numero di quelli che potrebbero ottenere i benefici degli Enti per il diritto allo studio pur avendo una situazione reddituale e patrimoniale invariata rispetto agli anni precedenti, risultano soltanto numericamente più ricchi.

Quest’ondata di ricchezza fasulla non va a danneggiare esclusivamente la platea dei potenziali borsisti ma la totalità degli studenti, poiché gran parte dovrà pagare tasse più alte alle Università in ragione degli ISEE cresciuti, dato che il parametro ISPE conta per il 20% nell’ISEE, una reazione a catena che noi avevamo denunciato non appena il testo del Decreto ISEE fu reso pubblico ma che non ci aspettavamo essere così catastrofica; in sede di Conferenza Regionale l’innalzamento della soglia ISEE ma anche della soglia ISPE era stato chiesto da Sinistra Per, Studenti di Sinistra e LINK Siena, ricevendo però come risposta soltanto un aumento di mille euro della soglia ISEE per l’accesso alla borsa, mantenendo quella ISPE a 33000€, scelta che ora sta rivelando tutta la sua manchevolezza rispetto alla tenuta della platea dei beneficiari: ad oggi, il dato è che le domande di borsa di studio stanno radicalmente diminuendo (circa il 35 % in meno rispetto allo scorso anno).

C’è da aggiungere a quanto detto che un altro fattore può incidere sul calo delle domande di Borsa di Studio: un lato l’allungamento dei tempi per ottenere l’ISEE con la nuova procedura che coinvolge l’INPS oltre ai CAF e che potrebbe escludere dai termini temporali anche coloro che magari sono in possesso dei requisiti di reddito per accedere al servizio.

Rivendichiamo la scelta di innalzare l’ISEE ma ricordiamo come, nelle varie sedi, abbiamo ripetuto come questa misura non fosse sufficiente se non si fosse accompagnata ad un’estensione dei servizi e dei benefici.

Quello che chiediamo dunque, per mettere un freno a questa situazione, è che da un lato il Governo si prenda la responsabilità della situazione promulgando un decreto d’emergenza che stralci l’ISPE dai parametri per l’assegnazione delle Borse; dall’altro lato, è necessario che, già da adesso, l’ARDSU e la Regione Toscana, nella figura del nuovo assessore al DSU Barni, analizzino la situazione con preoccupazione rispetto all’estensività dei benefici del Diritto allo Studio in questa fase di esclusione dei borsisti, provvedendo con misure immediate e immediatamente concrete su degli studenti che, nei fatti, non sono per niente divenuti più ricchi rispetto all’anno precedente.