medium_sede_consiglio_regionale_toscana
Il 28 ottobre abbiamo avuto un incontro con Università, DSU e Regione Toscana sulla questione del nuovo ISEE e su quali soluzioni concrete si possono mettere in campo; in concomitanza, abbiamo lanciato un presidio sotto la sede dell’incontro a cui si è unito il corteo lanciato dagli “Studenti Contro il Nuovo ISEE Firenze”. Le risposte dell’assessorato al Diritto allo Studio non sono state assolutamente esaustive: ad oggi infatti pare che non sia ancora possibile definire la quantità di risorse economiche da stanziare per il Diritto allo Studio ne’ i tempi in cui si avrà certezza dei trasferimenti stessi; crediamo profondamente invece che le soluzioni “tampone”, che pure sono in campo in termini di proposte, devono avere tempi rapidi e certi e il confronto con Università e Comuni, per metter insieme e a sistema le risorse, deve essere fatto in tempi strettissimi. Inoltre, sul livello nazionale, abbiamo richiesto la convocazione immediata della Conferenza Stato-Regioni e del tavolo ministeriale con MIUR, ANDISU: l’assessore ci ha dato il suo impegno a sollecitare il Ministero per la convocazione del tavolo stesso, senza però dare tempistiche certe su di esso.
Riteniamo che oggi il piano di lavoro sia immediato e debba essere di assoluta concretezza e risposta all’emergenza in corso: se, da un lato, è indispensabile immettere risorse in legge di Stabilità, in un valore che vada realmente a coprire il numero di esclusi dai benefici del Diritto allo Studio, e portare questa discussione in un tavolo di contrattazione che deve essere convocato, dall’altro lato sulla Regione Toscana servono oggi certezze sulle risorse e strumenti concreti, tanto “ausiliari” e tampone sulla contingenza (come ad esempio una borsa servizi molto più corposa di quella attuale, fino a vari strumenti di risoluzione dell’emergenza abitativa che si sta venendo a creare), quanto di prospettiva e che vadano ad incidere direttamente sul bando borse del prossimo anno; ci impegneremo tanto negli organi quanto nelle piazze a difendere chi oggi sta perdendo non la casa, ma il diritto di studiare. Da questo punto di vista, le pressioni delle mobilitazioni degli ultimi mesi hanno portato al centro del dibattito pubblico il tema dell’esclusione dal mondo della formazione: oggi è dovere di chi amministra questa Regione ascoltare la voce degli studenti e trovare al più presto soluzioni immediate.