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Come studenti e studentesse che da anni si battono per il diritto allo studio, abbiamo lanciato la campagna regionale “Il Diritto allo Studio si deve fare!” entrando in 40 nel palazzo della Regione di Firenze per presentare con forza le nostre rivendicazioni per una regione realmente a misura di studente.

L’impegno preso dall’assessore Bobbio a confermare lo stesso livello di risorse stanziate l’anno passato non cancella l’incertezza, fatta intendere dall’assessore stesso, sui finanziamenti futuri. Diventa oggi centrale porsi il tema delle risorse, degli investimenti e delle scelte politiche che stanno dietro al piano economico, in un contesto in cui le politiche di austerità e i vincoli di bilancio come il patto di stabilità vanno a danno delle fasce più deboli della popolazione. Solo investendo in una formazione per tutte e tutti è possibile dare nuova linfa ai saperi come bene comune, anziché come strumento di esclusione, e diminuire le disuguaglianze sociali.

Per questo, siamo partiti dalle rivendicazioni sul bando borse di studio del prossimo anno accademico, interpretandolo come un documento fondamentale per conseguire avanzamenti materiali nella vita quotidiana degli studenti. Forti anche della mozione approvata dal Consiglio regionale degli studenti, abbiamo riportato i nostri obiettivi:

  • aumento della soglia ISEE da 19.000 a 20.000€ per aumentare la platea dei beneficiari di borsa, strumento fondamentale per proseguire gli studi in questo periodo di forte crisi, e per scongiurare l’impatto escludente del nuovo metodo di calcolo dell’ISEE approvato dal governo Letta (secondo uno studio effettuato da ERGO, ente regionale per il diritto allo studio dell’Emilia-Romagna, è stimabile l’esclusione del 15% degli attuali idonei se il nuovo metodo di calcolo venisse usato per il prossimo bando);

  • revisione in termini più equi delle fasce interne ai borsisti per un aumento degli importi della borsa;
  • gratuità della permanenza nelle residenze per gli studenti che si laureano alla triennale nel secondo semestre del quarto anno ma intendono iscriversi alla laurea magistrale (attualmente dal giorno alla notte si trovano a pagare 165€ al mese);
  • riconoscimento fra i beneficiari degli studenti “richiedenti asilo” al pari degli studenti che hanno già ottenuto lo status di rifugiati;
  • estensione i benefici attualmente riservati agli studenti coniugati agli studenti che hanno registrato la loro unione civile;
  • gratuità della permanenza nella chiusura natalizia delle residenze e abbassare la tariffa chiesta agli studenti per la permanenza ad agosto (attualmente 165€)

  • revisione dei requisiti di merito per gli studenti che effettuano passaggi di carriera, vista l’attuale impossibilità di confermare la borsa di studio per gli anni successivi se viene chiesto il riconoscimento dei crediti della carriera precedente.

Di fronte a queste richieste, l’assessore ha chiuso nettamente sulla possibilità di un aumento delle risorse da trasferire sulle borse di studio, quindi opponendosi all’aumento della soglia ISEE e alla revisione delle fasce interne ai borsisti. Riteniamo questa una scelta tutta politica che deve essere messa in discussione nei prossimi mesi con riferimento ai bilanci previsionali della Regione e del DSU. C’è stata, invece, un’importante apertura sull’adeguamento del parametro ISPEP (che fotografa la situazione patrimoniale) dagli attuali 31.500€ a 33.000€ e abbiamo ottenuto – già dalla pressione fatta sul DSU – la gratuità della permanenza nelle residenze nel periodo natalizio.

Sugli altri punti abbiamo assistito a chiusure ideologiche e a un’impreparazione di fondo che ci spinge a non fermarci in vista delle prossime scadenze, a partire della Conferenza regionale DSU che parlerà a breve del bando borse di studio del prossimo anno.

Vogliamo arrivare a quel momento con un percorso di coinvolgimento e di partecipazione attiva degli studenti, per conquistare un aumento di livelli qualitativi e quantitativi dei servizi e dei benefici.