Se ci dovessimo mettere ad elencare nel dettaglio tutte le malefatte relative alla figura di Silvio Berlusconi, ci servirebbe un sito intero dedicato.

Senza presunzione di esaustività, ricordiamo il suo legame con la mafia, il tesseramento alla P2 e gli oltre 30 procedimenti giudiziari che gli sono stati imputati, ma soprattutto ricordiamo i suoi quattro mandati da Presidente del Consiglio.
Per citare DUE cose: la Riforma Gelmini nasce durante il governo Berlusconi IV, mentre durante il Berlusconi II hanno luogo i fatti del G8 di Genova dove le forze dell’ordine torturano centinaia di manifestanti.

I funerali di stato sono sì previsti dalla legge, ma il lutto nazionale, le bandiere a mezz’asta, le esternazioni ai limiti del grottesco che stanno avendo luogo trasversalmente sui mezzi di comunicazione e, in generale, il processo di “beatificazione” che sta avvenendo in queste ultime ore hanno ben poco a che fare con il rispetto che si porta nei confronti di una persona morta: sono il sintomo grave di un paese devastato socialmente e culturalmente da una propaganda di destra martellante e ossessiva, che pur di mantenersi salda sulle sue posizioni ideologiche nega qualsiasi evidenza. In questo clima, dobbiamo continuare a dire ad alta voce che il re è nudo.

Berlusconi ci ha rubato il futuro forse più di chiunque altro: ha rappresentato più di altri l’uso delle istituzioni per finalità personali; ha promosso un modo di fare politica basato sulla denigrazione costante dell’avversario; ha diffuso nelle nostre case la violenza della cultura patriarcale. È stato l’uomo che ha permesso lo sdoganamento della destra post-fascista (come lui stesso ha ammesso qualche anno fa), arrivato al culmine con l’attuale governo. Ha contribuito a costruire un paese in cui ormai non abbiamo più né speranze né orizzonti, ma solo qualche radice secca.

Non ci ha mai portato rispetto e non ricambieremo mai.