Al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, vogliamo portare la nostra visione di Didattica. Crediamo che l’Università debba fortemente impegnarsi per permettere a tutta la componente studentesca di poter tornare in presenza, sono infatti molte le persone che sono costrette a restare a distanza per via della costante mancanza di investimenti, per non parlare di veri e propri definanziamenti, alle agenzie per il Diritto allo Studio.

Non vogliamo infatti una didattica che sia alienante e che risponda ad un modello di università esamificio, dobbiamo poter tornare a vivere i nostri spazi, che devono però essere resi accessibili a tutta la componente studentesca.

Il ritorno alla presenza non può però prescindere da una riflessione sui mezzi che in questi ultimi anni abbiamo imparato ad utilizzare, mezzi che molto spesso hanno portato ad una digitalizzazione del materiale didattico, l’Università deve però continuare a considerare il problema del digital divide, fornendo gli strumenti tecnologici per rendere questo processo di digitalizzazione dei materiali didattici, più accessibile e meno classista.

Le disuguaglianze economiche devono essere appianate tramite interventi che forniscano, alle persone più svantaggiate, gli strumenti necessari all’apprendimento. L’analisi sulla didattica non può, tuttavia, prescindere da una critica alla Didattica Frontale, ancora troppo spesso vista come unica possibile modalità di insegnamento nelle nostre università. Bisogna ripensare il modello di insegnamento prediligendo sistemi che vedano nella componente studentesca una parte attiva nel processo didattico.

È necessaria una didattica che veda la componente studentesca maggiormente protagonista, anche nei contenuti che si trattano: una didattica che parli di questioni di genere, di decolonizzazione nella visione dei saperi, di fine dell’eurocentrismo culturale, di una visione non antropocentrica del rapporto uomo-ambiente.

Non si può infine non pensare alla grande tematica del benessere psicologico e al suo profondo legame con la Didattica: l’attuale modalità di insegnamento e valutazione dei saperi, estremamente punitiva ed, in molti casi, puramente performativa, è causa di grandi traumi e fonte di stress. Vogliamo un sistema che non solo non sia performativo, ripensando le attuali modalità di valutazione della didattica, ma anche che tenga conto delle persone neurodivergenti, dei soggetti DSA, BES, e di tutte le persone diversamente abili. vogliamo una didattica, ed una sua valutazione, che siano a misura di tutti, che possa essere davvero inclusiva.

Conquistiamo i diritti, costruiamo il futuro: per questo e molto altro vota Andrea Brucini, detto Link, al CNSU.