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È stata da poco pubblicata la prima graduatoria provvisoria della prima scadenza per la presentazione della domanda di borsa di studio, accompagnata dall’andamento delle richieste pervenute fino al 15 settembre: i dati ci dicono chiaramente che al 15 settembre sono state richieste solo due borse di studio in meno rispetto alla totalità delle domande dello scorso anno accademico. È evidente quindi che se questa sarà la tendenza anche per i prossimi mesi, fino alla seconda scadenza (che è fissata al 10 ottobre), le richieste aumenteranno esponenzialmente rispetto agli anni precedenti; e nonostante questo campanello d’allarme -per gli idonei definitivi, dobbiamo aspettare la graduatoria definitiva-, il numero di posti alloggio su Pisa non aumenta, al di la’ dei 20 posti di Via da Buti che dovrebbero essere disponibili a brevissimo, ma che comunque ad oggi ancora non sono fruibili. La condizione dell’edilizia studentesca pisana continua a rimanere invariata nonostante le numerose e incessanti pressioni che abbiamo fatto sull’amministrazione comunale e sul Diritto allo Studio: la trattativa su Fossabanda, la cui scadenza è fissata al 15 ottobre, continua a non darci risposte chiare, Villa Madrè è completamente saltata per delle inadempienze e illegittimità di tipo giuridico del contratto, la cui responsabilità appartiene al Comune di Pisa, e per Paradisa e San Cataldo dovremo aspettare fino minimo al 2016. In particolare, la trattativa su Fossabanda deve accelerare e sfociare solo e soltanto nel bene degli studenti: 90 posti alloggio -più una mensa nella zona Piagge, che decongestionerebbe drasticamente le immense file della mensa di via Betti, troppo piccola per accogliere gli studenti che si sono spostati dal centro lo scorso anno per l’apertura del Polo Piagge stesso- sono una boccata d’aria per smaltire le infinite graduatorie che si genereranno dall’incremento delle domande, graduatorie che lo scorso anno, nonostante il minor numero di domande rispetto a quello potenziale di questo anno- vedevano ancora studenti aventi i requisiti in toto per accedere al beneficio, poter usufruire effettivamente del posto alloggio, ad esempio, a marzo, quando la graduatoria definitiva era stata pubblicata ad ottobre. Sarebbe inaccettabile che due enti pubblici, Comune e DSU, non portassero a buon fine la trattativa, nel segno di un modello di welfare studentesco garante dei diritti, e fossero di fatto l’ostacolo all’apertura dei 90 posti letti di Santa Croce in Fossabanda.