Lo scorso 16 marzo la segreteria didattica del dipartimento di farmacia della nostra università ha mandato una mail a neolauratə allegando un’offerta di lavoro per due farmacie; le farmacie in questione sono:- Farmacia Dinucci di San Giuliano Terme- Farmacia Santarsiero di Ponsacco Vi riportiamo direttamente il testo inviato: “alla ricerca di un collaboratore farmacista che per ragioni organizzative dovrà essere di sesso maschile”. Siamo ormai abituate a questo tipo di discriminazioni anche e soprattutto in ambito lavorativo. A quante di noi è stato chiesto durante i colloqui se avevamo una relazione e se avevamo in futuro intenzione di metter su una famiglia? Ancora una volta siamo messe di fronte a una scelta, a un binomio insormontabile: stare a casa a dedicarci al lavoro di cura o fare carriera. A tutti quelli che ci dicono e che ci hanno ripetuto anche durante un nostro recente pillow talk “che alla fine viviamo in un paese dove le donne non subiscono discriminazioni, dove al massimo sono le donne che soffrono di un complesso di inferiorità nei confronti dell’uomo e che si autocreano una gabbia, che la donna ha sempre una scelta” vorremmo urlare che no, non c’è una scelta, che questa società e questo paese ci soffocano. In Italia, ricordiamo, tale discriminazione è vietata da leggi precise come la Legge 9 dicembre 1977, n. 903. – Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro- che afferma “È vietata qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale.” Ma si sa, le leggi le fanno le prassi, e la prassi è quella che se sei donna hai più difficoltà a fare carriera. Il dipartimento, in seguito alle segnalazioni del collettivo di farmacia @principi attivi, ha preso le distanze in maniera netta, assicurando una più attenta valutazione del contenuto delle mail prima di procedere alla diffusione delle stesse. Ma questo non cancella l’offerta di lavoro che, su un libero mercato, appare scontata e normale. Per questo abbiamo attaccato uno striscione di fronte al dipartimento di Farmacia ieri sera. Per denunciare e gridare ancora una volta che continueremo a lottare e a scioperare contro questo sistema patriarcale. Sottolineiamo nuovamente quanto siamo in disaccordo con queste dinamiche sessiste e discriminatorie che continueremo a combattere con ogni strumento a nostra disposizione, a partire dalle proposte che presenteremo nel nostro programma elettorale.Grazie alla rappresentanza nel Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ateneo, abbiamo partecipato alla stesura del documento sul primo bilancio di genere, una conferma della realtà di queste problematiche, ma anche un promettente inizio verso un’università più equa e lontana da ogni sorta di discriminazione. Siamo convintə che parlarne sia il primo passo per sensibilizzare sul tema e per smascherare un problema tristemente ancora quotidiano.